Chi ci conosce, o legge questo blog da un po', sa che io e Nathan abbiamo molte cose in comune ma che soprattutto una ci divide: la passione per l'India. L'India si sa, o la ami o la odi, e visto che noi due siamo, per dovere di par condicio e di spirito di contraddizione, due posizioni abbiamo. Quindi, dal quel lontano natale del 2006, quando nonostante lo sbocciare del nostro Amore, me ne andai autonomamente nell'India del Sud, a lui tutto quel Continente rimane automaticamente sulle ball. Esatto. Per di mettiamoci che il suo palato è abituato al candido e placido sapore delle patate lesse di montagna e quella marea di profumi, sapori, colori, fritti, curry, coriandolo, cardamomo e chi più ne ha più ne metta, a lui non piace. Come mediare allora!? Un problema grosso.
Razionalmente, ho agito come farei per convincere me stessa su qualcosa: mai prendere di petto la situazione, incaponirsi o costringesi a fare, andare, vedere, una cosa che non ti piace... ma aggirare! ...fargli conoscere l'atmosfera, il fascino... cercare di far comprendere dove sta la gioia di questo mondo... ho cercato di fargli conoscere la cucina indiana, non solo quella che ti ustiona il palato, ho cercato di fargli conoscere il cinema indiano, anche se ne so molto poco, ho cercato l'appoggio anche degli amici che condividono con me questa passione, per l'India e per la sua letteratura, ho cercato di avviarlo allo yoga... ho cercato, appunto.
Palermo mi ha dato una mano.
Sarà stato per la temperatura (25° a novembre), sarà il carattere rilassato e un po' indolente dei siciliani (non me ne vogliate, per me è assolutamente un pregio!), sarà per come si vive anche la strada, ponendo un tavolino fuori dalla porta di casa sul piano della strada, o di come le botteghe riversano ogni ben di dio sulla strada e poi la sera lo rispondono dentro il garage o sul carretto, sarà per l'assiduità con cui si trova del cibo in vendita sui marciapiedi, ai mercati, sarà per come la monnezza prende il naturale posto ammontata negli angoli, sarà per il traffico - il vero problema di Palermo come diceva Jhonny Stecchino - ma io a Palermo mi sono sentita bene, rilassata, felice proprio come se fossi in India.
...ed ogni tre per due spintonavo con il gomito Nath per dirgli, "guarda guarda proprio come India".
L'apoteosi poi l'abbiamo avuta con le magnolie ficus giganti del Giardino Garibaldi in Piazza Marina alla Kalsa. No ditemi, se non sembrano i grandi Ficus Banyan che affollano l'India del sud, nei quali spesso vivono tra i rami tempietti improvvisati alle molte deità oppure sotto le cui ombre intere famiglie si riposano!?
Insomma, dopo il panino con la milza dal carretto di Via Vittorio Emanuele a Palermo, non rimane che passare ai venditori di pakora delle molte strade indiane, da Mondello, non rimane che passare alle bianche spiagge del Kerala.
"Chi ama l'India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. E' sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso malodorante, corrotta, impietosa e indifferente. Eppure, una volta incontrata non se ne può fare a meno. Si soffre a starne lontani. Ma così è l'amore: istintivo, inspiegabile, disinteressato.Innamorati, non si sente ragione; non si ha paura di nulla; si è disposti a tutto. Innamorati, ci si sente inebriati di libertà; si ha l'impressione di poter abbracciare il mondo intero e ci pare che l'intero mondo ci abbracci. L'India, a meno di odiarla al primo impatto, induce presto questa esaltazione: fa sentire ognuno parte del creato. In India non ci si sente mai soli, mai completamente separati dal resto. E qui sta il suo fascino." Tiziano Terzani
4 commenti:
non sono mai stata a Palermo ma mi piacerebbe molto ,belle le foto degli alberi non ne avevo mai visti prima di questo genere un saluto Chiara
ciao Chiara!
gli alberi sono davvero impressionanti! pensa che uno lo avevano transennato perché le enormi radici rendevano il terreno assai sconnesso!
Non abbiamo potuto visitare il giardino delle 100 palme e l'orto botanico, immagino siano uno spettacolo!
Certo che sembrano i banyan :)alla fine ce l'hai fatta a portarlo?Il mio compagno nn ci vuole più tornare,aimè.A presto :)
@Chandana! ahimè ancora no, non ce l'ho fatta a portarlo in India, ma ci sto lavorando lentamente... subdolamente cercherò di farmi amica nostra figlia in questa passione per l'oriente, quindi starà a lui scegliere se far parte della minoranza che rimarrà a casa!! ^_^ anche io ti segno tra i blog da leggere!
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