Facendo mio il titolo di un bel libro di Culicchia, vi racconto della mia trasferta torinese.
E' una storia lunga iniziata poco tempo fa.
Sono stata reclutata dal Big Boss dei Big Party per fare il mio lavoro a Turin.
… e la cosa mi ha dato non poca soddisfazione.
Uno, perché a Turin, ce ne sono molti che fanno il mio lavoro.
Due perché il Big Party è sempre il Big Party, mica il Mini Party o il Medium Party...
Tre perché ha chiesto che fossi personalmente di persona io e non qualcun altro.
Appena la prima ondata di soddisfazione cominciava a gratificarmi, sono arrivati i pensieri negativi. Uno, chiama me perché gli costo meno, due, chiama me perché sono svelta, tre, stacanovista-dentro e lui lo sa...
Una volta smesso di chiedermi il motivo mi sono proprio goduta l'esperienza e Torino.
Torino che ho sempre visitato al fianco del Principino che ci ha studiato e l'ha vissuta, “anche se la città era molto diversa allora..”.
La città è elegante come una vera capitale europea, e lo è anche nel suo periodo estivo, quando gruppetti di turisti se la spassano nelle ampie strade, mangiando sulle panchine, gozzovigliando nei vari baretti e gastronomie del centro storico. Io purtroppo sono stata molto con il naso dentro questo monitor ma appena potevo sparivo per fare due passi in Via Garibaldi, guardare due vetrine e soprattutto fare acquisti live da Muji, senza il grillo parlante che petulasse “ma ti serve veramente?!”. Sono caduta più di una volta di Exki, memore delle vacanze estive, ma devo ammettere a malincuore che ci corre molto assaj con i pasti che abbiamo fatto nel natio Belgio. Le cene sono state governate dal Big Boss dei Big Party, che forse per deviazione professionale, sembra saper godere assai bene dei piaceri della tavola. La prima cena-staff a cui ho partecipato si è svolta in un'aia sulle colline piemontesi, a Pavarolo, poche case attorno ad un palazzo arroccato su una collina. Abbiamo mangiato dalla Signora Maria, al Ristorante dell'allegria. Esperienza memorabile: un susseguirsi interminabile di portate di antipasto, salame prosciutto e melone, carne manzo cruda, vitello tonnato, zucchine in carpione, melanzane sott'olio e altro che ho rimosso e la conclusione con taaaaa-taaaaaaa cotechino con purè! Naaa! Ora c'è da dire che qui in questi giorni la stagione estiva lascia un po' a desiderare, ma da qui a pensare al purè con il cotechino ce ne vuole assai! Dopo? Dopo io pensavo di potermi ritirare, ed invece... siamo con il Big Boss del Big Party e quindi un assaggio degustazione delle portate successive e non si scampa! Fritto misto alla piemontese e funghi fritti, ma... due agnolotti al sugo d'arrosto no?! Ah! Assaggia questo, assaggia quello, ho raggiunto la soglia di non ritorno e quindi niente dolce, il bonet non c'entrava!
Potete capire perchè alle 7 la mattina del giorno dopo sentivo odore di fritto? Devo dire che la camera molto classica del Best Western Hotel Genova in Via Sacchi non aiutava molto...
Il giorno dopo sono stata invitata a cena da carissimi amici e ho proprio apprezzato il menù leggero e gustoso! Grazie Fulvia! Dopo aver dribblato i pranzi, uno con molto rammarico ad Eataly, ho accettato con piacere la compagnia staff per l'apericena di ieri sera. Apericena non nel senso dell'aperitivo dove ceni, ma aperitivo dove mangi e in più la cena! Dopo essere stati da Remy troppo tardi per fare il bis con il buffet e ci siamo spostati giusto davanti, da Pautasso. Io non ho resistito all'assaggio di due ostriche dal Plateau Royal del mio commensale, ma non ho saputo onorare il resto, ahimè! Anomalie della trasferta! Dal pesce crudo in poi la serata ha preso una piega amarcord e il Big Boss ci ha deliziato con ricordi freschi e vivaci nonostante nonostante vecchi di trentanni!
E quale giusta conclusione della bella trasferta se non il prossimo ritorno?
1 commento:
ma sempre a magnà stai? :D
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