Tre notti dalla signora Olga e tre giorni a scorrazzare tra Avignone e i suoi dintorni.
Nathan lo aveva visto sulla guida che mi ha regalato ancora prima di partire: l'unico teatro romano con muro di quinta ancora intatto conservato in Europa.
Do you remember?
- Ma Orange è vicino Nizza?
No, è vicino ad Avignone!
Non vicinissima, ma può meritare una visita se avete un po' di tempo. La strada è piacevole, costellata da frequenti viali di alberi giganteschi, maestosi ed eleganti come solo i viali alberati franzosi sanno essere. La cittadina è rilassata, non è gremita di turisti. Il complesso museale nel quale è contenuto il teatro è molto organizzato e ben tenuto. Come molti monumenti in Francia, anche questo teatro romano è funzionante (leggi messo a profitto!). La sera in cui siamo andati noi andava in scena il Rigoletto ed infatti tutto era predisposto, scenografia e cavea per l'orchestra. Non mancano le audioguide, ben fatte e iper dettagliate, potenti aspirapolveri da orecchio, capaci di aspirare le tonnellate di pulviscolo depositato sulle nozioni di storia romana archiviate nelle curve dei nostri cervelli.
Bella la romanità francese!
Perchè questa cittadina tra tante lungo il percorso (che poi tanto di strada non era)?
Non saprei. Leggendo dalla guida aveva un paio di particolarità che spiccavano dalle altre bastide incontrato lungo il percorso. Oltre la cinta muraria ancora visibile e l'assetto stradale tipico medievale, Carpentras è anche un antico insediamento ebraico e mantiene ancora una sinagoga attiva, in più oltre alla Cattedrale gotica rimaneggiata, è segnalato un edificio di pregio e sui generis, una piscina art decò.
Nonostante la piena ora di pranzo non sia la migliore per rendersi conto della vivacità del paese, Carpentras ci è parsa assai attiva. Bei negozi - ho comprato delle pirofiline da forno verdi deliziose! - bei banchi alimentari e gallerie coperte.
Anche Carpentras ha il suo festival, musicale mi sembra, come ogni città della Francia Sud che si rispetti, l'evento non manca mai!
Poi la Sinagoga. Alla prima scampanellata non ci ha aperto nessuno. Un cartello poco comprensibile segnalava l'apertura per le 16. Abbiamo atteso al bar alla piazzetta di fronte sorseggiando la nostra Cokà e Orangìna. Un flusso di visitatori, suonava, aspettava, faceva un giro e risuonava, a ciclo continuo. Quando poi siamo riusciti ad entrare, abbiamo capito dalla gentile signora che le ferie estive avevano ridotto il personale addetto alle visite, lei doveva aprire, sorvegliare gli ambienti e ricondurre i visitatori alla porta.
Per la piscina coperta non siamo stati altrettanto fortunati. Nel periodo estivo è proprio chiusa.
Potevamo noi essere soddisfatti di questa gira fuori porta e ritirarci a godere della piscina della Signora Olga nella costosa camera di Avignone? NOOO!!
L'Abbaye di Sénanque è la degna conclusione di una tortuosa strada panoramica immersa nella macchia mediterranea. Appare in fondo ad una gola, assai riparata e protetta, degno luogo di ritiro spirituale. Difficile sarà trovarvi pace e solitudine, è una tappa d'obbligo nel tour della Provenza e non mancano gli autobus di turisti. Si costeggia i filari di lavanda recintati con la macchina e si giunge ad un parcheggio. Accessi differenziati per la basilica e lo shop. Mi vergogno un po' a dirlo, ma abbiamo preferito il negozio all'ozio! ...e mi mangio le mani perché gli interni devono essere davvero belli. Ma anche lo shop non è male, servizi igienici compresi!, abbiamo acquistato essenze di lavanda e miele allo stesso aroma, anche la libreria è molto fornita.
Da qui, una visita flash a Roussillon, tanto lodata dal mio capo per le sue terre rosse, e in effetti, il colore che offre al tramonto è veramente vivido e potente! Il paese è delizioso, una veloce scarpinata verso il punto più alto per ammirarne il panorama è d'obbligo.
...e poi di nuovo via sulla Poderosa per prendere con l'ultimo raggio di sole il verde smeraldo delle acque del Petrarca a Fontaine-de-Vaucluse, e dato che tutte le ciambelle non riescono con il buco, il sole c'era ma l'acqua scarseggiava.
Ovvero, ne abbondava nella parte a valle, dove le alghe producono l'effetto smeraldino delle foto, ma non c'era il getto della cascata.
Ci siamo rifatti con un arrosto di pesce di fiume alla locanda in paese e il rosè locale.
Per dovere di cronaca, visto che abbiamo mangiato bene e lì per lì l'aspetto non lo assicurava, abbiamo mangiato a Le Verdelet tel. 0490202885. Ci è sembrato di aver scelto bene, molti sembrano ristoranti aperti solo per la stagione, questo seppur modesto, sembra un indigeno stanziale ^_^
1 commento:
Amici miei, vi invito (sfido?) a partecipare alla campagna "dai una mano alla creatività di Baol" che ho indetto sul mio blog...
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