È proprio vero, che a tirar di pale ci si stanca! ...e nemmeno ci se ne rende conto!
Questo almeno è successo a me.
Sabato mattina, giunta sul treno che mi portava ad Alessandria - dove Nathan mi aspettava sulla Poderosa - ho sentito un lieve malessere di stomaco e dei dolori articolari. Sempre pronta a dar la colpa al prossimo, ho visto bene di accusare, come causa del mio malessere, la guida di mio padre, senza pensare al virus che stava mietendo le sue vittime nella Piana.
Non ci ho pensato nemmeno quando sono riemersa da un sonno di due ore alla stazione di Genova Principe. Non ci ho proprio pensato. Sarà stata colpa dell'incaxxatura per la sentenza della Diaz o l'appello di cameratismo post sentenza Diaz?
La prova schiacciante del mio incipiente stato influenzale l'ho avuta quando ai profumi inebrianti che uscivan dalle norcinerie di quella bella città che è Alba, ha risposto, invece che il mio palato un'attivazione di papille gustative, il mio stomaco, con un forte senso di nausea.
Ed è stato lì, nei pochi passi che abbiamo fatto durante l'ora di pranzo in questa cittadina invasa dai banchi del mercato, affollata di goderecci tedeschi con calici di buon vino piemontese in mano, con il naso di Nathan in ogni saracinesca delle numerose librerie, lì, mi sono accorta che non mi sarei affatto goduta lo splendido week end di sole e di prelibatezze gastronomiche che mi aspettava! Sconfortoooooo!!
Ripresa la Poderosa, in cui per puro miracolo non cresce l'erba visto la terra che contiene, mi sono accasciata e risvegliata a Cuneo. Il sole alto illuminava lo splendido paesaggio che non avevo avuto modo di ammirare durante la nostra precedente visita. Un paesaggio vasto, aperto, di pianura, con i prati verdi e le case ben curate in classico stile piemontese savoiardo (hiihhi come i biscotti!!). Una ghirlanda bianca e austera di creste dal modellato elegante cingeva tutt'intorno la valle, sembrava di essere nello sceneggiato televisivo del Libro Cuore della mia infanzia! Complice il recente risveglio, non mi sono fatta mancare una riflessione a voce alta: "Queste montagne sono più belle di quelle della Valle d'Aosta".
Nathan non ha dato segno di offendersi, forse ha dato la colpa al rincoglionimento dello stato influenzale, o forse era anche il suo pensiero.
Ci è voluto un po' di giri a vuoto e un po' di nervosismo per arrivare al B&B San Giacomo. Molto più carino dal vero che sul web. Consigliabilissimo per chi come noi cerca ambienti economici (55 euri la doppia con bagno in comune, con un'altra camera, non occupata) e confortevoli.
E questa volta era proprio necessario, ho sfruttato a pieno l'uso della stanza, mi sono coricata poco dopo il nostro arrivo e sono riemersa giusto appunto per mettere qualcosa nello stomaco e prendere un'aspirina.
Prima di perdere conoscenza ero riuscita a convincere Nathan ad andare ugualmente all'incontro di Scrittori in città che avevamo prenotato, l'unico che avevo scelto io!
Sì, perchè se eravamo a Cuneo questo week end è stato per questa iniziativa, a dire la verità per Sepulveda, per il quale però non eravamo riusciti a prenotare i biglietti e quindi, se fossi stata in forze, l'avrei aspettato fuori dalla porta dell'iniziativa. Ho chiesto a Nathan se si appostava lui per me, ma ecco... sapevo di provarci e che non avrei avuto altro che un "sisi" poco convincente per farmi stare buona.
Ritrovati per cena, placato l'entusiasmo del mio fidanzato per l'iniziativa emozionante da me, purtroppo, mancata - che in prossimo post ci racconterà per filo e per segno!! - nell'incertezza di cosa potessi mangiare in quello stato, ci siamo avviati alla ricerca di un ristorante.
Siamo approdati dal Vecchio Zuavo in via Roma. Un tipico locale storico, dall'ambiente un po' retrò e dai proprietari un po' iti con gli anni. A me è piaciuto molto, e mi sarebbe piaciuto anche di più avessi potuto gustare le specialità del menù. Il mio stomaco era nel pieno dee suoi capricci, tanto che ha dovuto accontentarsi di due dita di vino e di assaggi scarsi dei piatti che avevo ordinato: flan di porri - che direte, non certo l'ideale con la nausea... tanto più che i porri di Cervere sono potentissimi!! - e lesso con bagnetto verde - giuro di averla solo assaggiata la salsa!-.
Che dramma! Ma più di sentirsi male fuori casa, il dramma vero è stato quello di non poter nemmeno chiedere se avevano il bonet!! Il dolce tipico fatto di cioccolata ed amaretti!
Cioccolata! AHH! Ricordo per chiunque si trovi in zona Alba/Cuneo che lì da quelle parti c'è la Ferrero - sì, quella della Nutella - e la Venchi (vietato il clik ai diabetici!) cioccolateria artigianale con tanto di spaccio aziendale!
Insomma, dal Vecchio Zuavo siamo andati diretti a letto, fino alla mattina del giorno dopo, quando la mia spina dorsale ha ripreso la sua funzione sostenitrice, il mio stomaco ha incamerato un po' di zuccheri con la ricca colazione della Signora Daniela.
Alle 11 cercavo nuovamente una sedia nella libreria della manifestazione. Ero già sfinita. Per fortuna l'incontro che avevamo prenotato è stato piacevole e divertente, e soprattutto lungo! Non ho dovuto fare altri sforzi che condurmi alla successiva sedia del ristorante. Anche se trovarne uno aperto non è stato semplice -sembra che a Cuneo si mangi a casa la domenca - ma il caso ha voluto che anche per il pranzo ci sia andata bene assaje! La Piola ci ha accolto con calore, l'ambiente ma soprattutto i piatti! Anche qui Nathan ha avuto più gusto di me nella scelta dei piatti, tutta colpa del virusse! Comunque ci siamo bevuti oltre la metà la nostra bottiglia di Arneis, la mia zuppa e il suo prosciutto di agnello, il mio arrosto all'arancia e i suoi gnocchetti di castagne. Anche qui, niente bonet, l'odore del caffè è stato fatale, ha risvegliato il sopito senso di nausea, avevo osato troppo per le mie condizioni!
Mi mancava una sola unica cosa prima di riprendere il treno da Cuneo e farmi 7 ore di treno per tornare a Firenze. Una sosta da Arione, la pasticceria in piazza Galimberti che fa i cuneesi più buoni del mondo. Una sola cosa mancava e manca ancora, l'Arione era chiusto! Nella corsa alla stazione son partite le raccomandazioni al mio-amore-dalla-braccine-corte: "Ti ricordi che mi devi comprare?! Ti devo lasciare i soldi?!"
Una volta abbandonata sul seggiolino del treno, l'intenzione era quella di mirare il panorama di quella provincia granda che non conosco, ma anche lì il malessere ha vinto spingendomi nel sonno.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Tour invernale della Sicilia: Siracusa
Leggi anche Tour invernale della Sicilia prima parte (Trapani, Erice, Marsala) seconda parte (Agrigento, Ragusa e dintorni) Siracusa è...
-
...dato che Nathan, ha un sacco da fare - deve chiudere tutto prima di prendere La poderosa e partire verso il meridione senza scordarsi il ...
-
MaaaaaaNatahaaaaaaaaa! Cos'è 'sta storia!! Andiamo fino in Giappone per vedere i manga e scopriamo che il covo di Mazinga Zeta ce lo...
-
Dopo aver mancato i racconti delle vacanze estive in Corsica e nelle Marche, eccoci che torniamo a meno di sei mesi dall'ultimo post (!!...
3 commenti:
se ti può consolare, la nostra andata a Roma ha lasciato il segno virale ad entrambi (lei s'è accasciata già lì ed io al ritorno)... insomma due rottamini ambulanti :D
più che consolare mi spiace anche per voi... carciofi alla giudia, costarelle d'agnello, carbonare :)
penso solo a mangiare, anche e soprattutto con la nausea che non mi fa mangiare altro che riso in bianco...
siamo stati molto più frugali...
pane col sesamo, mortadella e pecorino sardo, dinanzi la tv a vedere l'ultimo episodio di Life, tra una coccola e l'altra...
i dolori e le nausee sono arrivati durante la notte
Posta un commento