lunedì 7 maggio 2007

Uff… E-ma-uff!

ovvero il suono dell’accettazione.
(Spero proprio che la nostra amica blogger non mi chieda i diritti)


Sono passate un paio di settimane per me proprio così: Uff… E-ma-uff! Bizzosa e un po' rospa. Lo sono stata soprattutto con chi mi vuole bene (Nath non ti prodigare troppo nelle conferme, please!). Polemica, più di sempre. Soggetta a sbalzi di u-or-mori. Metereopatica? Probabilmente! (come dice la Litizzetto: Prodi? Prima di richiedere lo stato di calamità naturale per siccità accertiamoci che non piova per 20 giorni!)

Insomma, è da quel sabato che mi hanno svaligiato la macchina – ps. sembra che non sia stata io a lasciarla aperta, è facile che sia stata forzata la serratura – quello del ponte del 25 aprile che sono in questo stato, con gli angolini della bocca che pendono troppo spesso verso il basso, con un umore non proprio raggiante ed una vaga infelicità che non ha fondamento. Mi lascio annegare in un bicchiere d’acqua ad ogni piccolo intoppo e m’ingozzo di paranoie. Si dice che quando si è coscienti si è già a metà dell’opera.


Pensando alle cose rubate? Beh, quelle importanti, di valore, si ricomprano, faticando un po’ e deglutendo male… tutto si rimedia. Primo grado di accettazione. Alcuni oggetti avevano anche un valore affettivo, un valore che rimane comunque nel gesto, nelle parole del dono, non fuggono via con il bene in sé, ti rimangono dentro. In più devo dire che è stato un valido spunto per riflettere quanto morbosamente sia legata anche agli oggetti più banali, di quanto sia vero che in fondo molte cose che sembrano indispensabili in fin dei conto non lo sono. Gli eventi accadono, anche quelli spiacevoli, è necessario rassegnarcisi. Secondo grado di accettazione. Lo stesso anche con le persone. Ci sono momenti in cui il proprio punto di vista si arricchisce, tramite altri punti di vista, tramite la condivisione di momenti, sentimenti, spesso subentrano anche fatti, avvenimenti. Questo è successo a me, quel pomeriggio. Non è stato facile accettarlo, sorpresa, ho indagato bene che venisse veramente da me, che non fosse semplice condizionamento. Ne sono stata un po’ disorientata, e forse anche un po’ impaurita. Nath, non volevo difenderti da niente, probabilmente l’inverso, avrei voluto difender loro da quella rigidità ancestrale che mal si accorda con l’intelligenza. Ma anche questo, purtroppo, è un punto accettato a suo tempo. Terzo grado di accettazione.


Per fortuna che ci vogliamo tanto bene – un mondo di bene! - e lo abbiamo verificato. Non è necessario essere sempre in ferie, sempre sulla giostra, come si può credere a vederci sempre zampettare a giro per l’Italia, noi, nomadi a letto! Siamo capaci di stare bene insieme anche a non fare niente, e addirittura smazzandoci obblighi.

Come la denuncia dai carabinieri! Che avventura! Due ore nella guardiola del comando lavorando in tre, io te e il carramba, alla compilazione della denucia che, per altro, sapevamo non servire a niente se non a farci sperare nel (im)possibile ritrovamento di qualcosa!

Ci pensi? Siamo arrivati anche a partecipare ad eventi mondani! Giàgià! - Che non ci bastiamo più amore io e te soli? - L’inaugurazione della nuova biblioteca San Giorgio di Pistoia. Non siamo riusciti a sgrafignare molto dal buffet ma abbiamo appurato la bellezza degli ampi spazi, la scarsità della segnaletica e la presenza di un Roth che io non ho letto!

E la spesa al supermercato? Che spasso! Io e te con il carrellone – modello Marcovaldo – girando tra gli scaffali, dai libri, tappa d’obbligo che ha incrementato il conto della spesa, alla hobbistica, alla ricerca della camera d’aria per la mia bici che poi era solo da gonfiare, passando per la pasticceria, dove abbiamo apprezzato molto gli assaggi aggratisse, fino ai beveraggi, dove non s’assaggiava niente ma ho sfruttato le tue possenti braccia per le casse dell’acqua!

…e ho raccontato solo il raccontabile!


Lo sai cos’è? È che questo mese di aprile ci ha viziati! Abbiamo avuto così tante feste, le vacanze, i ponti, così tante opportunità di stare insieme che al solo pensiero di un mese di maggio arido di quest’opportunità mi monta un’uggia! È questo! …altro che pioggia maggiolina! Ah i maggiolini! Quella calimità naturale per la produzione agricola della tua terra, saranno loro ad inquinare il mio sorriso?

La verità è che un po’ la sfiga me la tiro. Già.

Infatti, pensandoci bene, forse ho chiesto troppo dalle mie provate forze nello scorso week end del 1° maggio. Ero troppo decisa a non perdere niente dello sfumato programma fatto per il 25 aprile, che ho forzato un po’, chiedendo troppo all’anima e al corpo.

Che ho fatto mai? …uhm niente… ho condotto Nath a Spoleto, aggiungendo altri 250 km i suoi 500 della mattina. Gli ho presentato Poreta e gli ospitali zii umbri, offerto una gustosa cena dalla conversazione in parte oscura, con pacchi e contropaccotto: il Funari Show, come dire, mai più senza?! Non contenta, a questo gioco di dialetti, ci abbiamo aggiunto anche il romano! Tanto di km ne avevamo fatti pochi!

La meta? Il cimitero acattolico di Roma! Avevamo mancato l’appuntamento con l’anniversario della morte, ma sulla tomba di Gramsci ci dovevovamo andare, o meglio ci andremo. Il cimitero non cattolico di Roma è chiuso la domenica, ricordatevelo se lo cercate dietro la Piramide della Garbatella. Ah, un’altra cosa… se cercate una pianta di Roma, ed anche voi avete un fidanzato che si rifiuta di pagarla 5 € da un giornalaio, non vi fate prendere dall’isteria, come invece ho fatto io, la trovate al box dell’Apt a Termini in piazza dei cinquecento, marciapiede D. Ulteriore grado d’accettazione, il quarto. Mai lasciarsi scoraggiare, tutto è superabile, la delusione da cimitero chiuso, la discussione per l’aquisto della mappa! …e il palco di Cofferati dov’era? Fuori o dentro il Circo Massimo?

Niente però, può opacizzare la bellezza della luce caravaggesca e l’emozione del primo Caravaggio Tour di Nathan! Santa Maria del Popolo e i piedoni di San Pietro crocifisso o San Paolo disarcionato da cavallo. Ma lo spettacolo vero, lo vedrete all’apertura dei cancelli, ops dei portoni. Folle di turisti, aspettavano l’apertura della chiesa alle 16,30, quando sono entrati si sono quasi messi a correre per arrivare primi davanti alla balaustra della cappella che impedisce una visione ravvicinata delle opere. In Sant’Agostino invece non c’è stato questo problema, questa pala d’altare è la più esclusa dal circuito turistico, si vede che la Madonna dei pellegrini interessa solo noi. Mentre in San Luigi dei Francesi, davanti alla Cappella Contarelli c’era una piccola comunità d’interessati alla rivelazione del mistero religioso caravaggesco. La vita di San Matteo, dalla chiamata al martirio.

Questo poteva già bastare. Ma non ci siamo certo arresi, tornati verso le materni terre, schivata una nuova cena dalla zia – incosapevoli di cio che stavamo facendo – ci siamo immersi sotto la pioggia per le vie di Spoleto alla ricerca di cibo! Beh, il primo ristorante che sembrava carinissimo ci ha disarcionato, ributatti in strada. Il secondo ci ha accolti con queste parole: “Sorry, I’m turkish”. “ Eh! Welcome in Italy”. La faccio breve, non andate mai a mangiare al Ristorante La Pecchiarda di Spoleto. Di buon grado abbiamo accettato, quinto grado, mai lasciarsi guidare dalla pioggia, dall’esigenza di far pipì nella scelta del ristorante!

Quella pioggia non è mai cessata, ha continuato imperterrita, durante il nostro rientro, e noi, stakanovisti del conoscere posti, abbiamo girato per le stradine di Montefalco e di Spello, schivando e prendendo goccioloni. Poi finalmente a casa, il nostro letto e le nostre coccole. Qualche parola, ma solo qualche perché poi quando piove e si ummeggia malumore escon torte
e un po' smagliate, soprattutto quando successivamente si metton i famosi 500 km tra di noi! E per fortuna che da martedì sera a venerdì sera sono pochi giorni! Stavolta ho imparato la lezione, o quasi... Tante parole spese ma pochi impegni definiti, un solo appuntamento reale, la cena di saluto con i parents francesi, in partenza per la loro vacanza terapeutica: Ischia! Conseguentemente a ‘sto fatto, Nath a casa non ha trovato solo me, ma anche il mio alter ego felino: La Piccola Gatta. Si conoscevano già, e per fortuna, perché quando siamo arrivati a casa venerdì sera eravamo presi da una accaloratissima conversazione – eufemismo per non dire litigio all’ultimo sangue. Secondo me un po’ di uggia maggiolina l’aveva pure lui e allora scintille io, scintille lui, abbiamo acceso un fuoco, di paglia per fortuna! Dagl’arabi, una pizzeria un po’ zozza delle mie parti dove, fino a venerdì, c’ho sempre mangiato bene e speso poco. Perché abbiamo litigato? Ops conversato animatamente? perché a vedere di Nath, sono lo “stereotipo del consumo”, mi faccio toccare il cuore e mi vendono ciò che vogliono, anche progetti equo&solidali. Accetto, accetto anche questo, e sei! Non nego che può essere sicuramente vero, haivogliaté! Però io non ci riesco a stare sempre lì a spezzettare tutto e a stare attenta a tutto. La pace è tornata a tarda mattina, quando abbiamo dovuto unire le nostre forze per far fronte al frigo vuoto e all’appetito incalzante, verso un supermercato di sabato pomeriggio.

Ma la nostra pace è una pace sconfinanta, serena e forse ancora un po’ annebbiata, perché quando piove tanto, ma tanto, un po’ di nebbia sale, per forza.

Ma appena il sole è alto tutto è di nuovo limpido e si riesce a scrutare lontano. Molto lontano.

E lo pensi anche se la prima cosa che ti senti dire la domenica mattina è: “Ho sognato E-ma-uff.”

13 commenti:

Anonimo ha detto...

la francese, scusa eh, ma non mi trattengo, quando smetto di ridere per quest'ultima annotazione, organizzo un commento più consono e solidale...
ma non so quando riuscirò a fermarmi!

Anonimo ha detto...

E-ma-uff! Ridi pure, tu hai più che ragione! (...inprigione!)

Io lì per lì non ho riso, ma solo perchè avevo non poco sonno...
l'ha presa a parlarmi mentre dormo, i'Nathan.
Bha! Io non lo so eh! a volte mi fa il verso a me, che mentre dormo di solito urlo. Perchè mi esce la voce dal sogno di solito quando m'incaxxzzo di brutto... oppure quando ho sete, per vedere se lo impietosisco ad andare a prendere l'acqua.
Poi però, è un po' di tempo che ha preso ad ammettere cose importati mentre dormo. Forse lo fa per evitare le mie risposte fiume!

Cmq i diritti per il titolo non me li chiedi, vero?

C'é IL SOLE!!!

Anonimo ha detto...

non te li chiedo??
torta salata e accompagnamento di vino, dovesse mai capitare di incrociarci nella vita...
:)

Anonimo ha detto...

ebbene sì,
nella notte tra venerdì e sabato, verso la mattina in verità, ho sognato emauff.
ricordo che aveva una piccola parte in un film e di questo, tra blogger, si chiacchierava.
poi, ad uno di quei banchetti un po' picnic toscani è arrivata e si è seduta sulla panca-tipo-festa-unità.
e tutti a farsi di gomito: emauff guarda quella è emauff.
mhm, mica male, però
:-)
chissà se qualcuno le morderà l'orecchino...

Anonimo ha detto...

ahivoglia!
per la torta salata ed il vino nessun problema!
...chissà magari il picnic di Nath è premonitore...

cmq secondo me era la notte tra sabato e domenica. pipipi

Baol ha detto...

Hai ragione....gli angoli della bocca inclinati in giù sono la cosa che cerco sempre di sconfiggere...ma, a volte, non ci riesco :(

Anonimo ha detto...

Baol, l'importante è mettersi d'impegno!

...a dire il vero a me scrivere questo post ieri è servito

...anche se m'ha fatto ridere di più il bucato azzurro che è uscito a sera dalla mia lavatrice!

:-)

...e pensare che la stessa sera erano uscite le seguenti parole dalla mia bocca:
-"tesoro, devo fare una lavatrice se vuoi lasciarmi le tue cose, te le lavo io"

hihihihi
secondo me non mi lascia più niente da lavare!

il MIO fato dalle mutande turchine!

Anonimo ha detto...

eh
succede,
succede a mettere i colorati con la biancheria, tutto a 50 gradi (ma non ti hanno insegnato niente le nonnine della pubblicità?)
segna: i colorati vanno a TRENTA con detersivo liquido, che quello in polvere a basse temperature non scioglie. uff!

ho trovato il libro da prenderli alla fieralibro per pagare il pegno
http://www.internetbookshop.it/code/9788820337537/SANTOMAURO-LIDIA/LA-TUA-CASA-MANUALE-ORGANIZZAZIONE-DOMESTICA.html

Anonimo ha detto...

uff!

1) il libro, che poi sarebbero due, perchè ho vinto anche il secondo quiz in questo post compreso, me lo scelgo da sola!

2) era tutta roba bianca, ci deve essere infilato qualcosa tinto precedentemente che ha ri-fatto il colore! io che ne sapevo!

3) amore, le farai tutte tu le lavatrici d'ora in poi, però la mia biancheria, lavala a mano, please! :-)

Anonimo ha detto...

1) mi sfugge perché dovrebbero essere due. la scommessa è una.

2) ieri sera mi hai detto che avevi mischiato bianchi e colorati

3) ok. mi levi una preoccupazione.

:-p
ps: ma perché la dialettica tra i sessi non è più quella di una volta?

Anonimo ha detto...

dai problemi di biancheria colorata all'attesa interminabile dei panni lavati :-P

due perchè anche il quiz di cofferati presente in quest'ultimo post l'ho vinto io! la documentazione che ti ho inviato è più che sufficente a documentare che il palco da cui Sergio parlò il 23 maggio era in mezzo all'incrocio e non sull'erba del circo massimo :-P

dialettica?

Anonimo ha detto...

non abbiamo mica concordato una seconda scommessa, il libro è uno.

anzi, domenica avevo scommesso che tu ti saresti alzata prima di me e che avresti preso le brioche. Ho vinto ho vinto! La posta erano due libri, che annullano quelli che ti devo. Siamo pari.
Come? Non sapevi niente? era necessario che tu lo sapessi? dici? ho fatto uno scommessa unilaterale,
e ho vinto!
ehehe
:-p

Baol ha detto...

il principe azzurrrrro! :D

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