giovedì 14 giugno 2012

Noi, da anarchiche della tetta alle mani sulla pappa || diventare genitore #7

Anche se potrebbe apparire che qui nessuno parla e rimbomba solo nel suo silenzio la voce del muto, la vita nella piccola casa di UnMondodiBene procede con tutte le sue incombenze.
La fama non è ancora arrivata a bussare alla nostra porta ma il mondo gira anche senza i clamori della cronaca.
Oggi è un giorno da ricordare, non solo per l'uscita autopromossa del libro, che oggi udite udite viene ritirato dai caveau della tipografia, ma perché la nostra prole compie 6 mesi.

Oggi, che ci appropinquiamo alla prima pappa, posso dire qualcosa in più sull'allattamento, rispetto al cenno fatto nel post Organizzarsi genitori che mi vedeva imbranata neo mamma con le tette al vento.
(lettore avvisato, post pippì, cacca, tetta ^_^)



Nessuno lo dice, ma allattare non è affatto una cosa facile, oggi.
Sì, oggi, perché se non lo fosse stato nei secoli, la stirpe umana si sarebbe già estinta, solo scimmie popolerebbero il pianeta e forse ci sarebbero anche meno terremoti (tutta la nostra solidarietà alle Genti della grande Emilia!). Con gli anni che è successo? L'uomo si è evoluto (non sembrerebbe vero?) e la scienza ha preso il posto degli istinti, il latte in formula quello della tetta della mamma, e le esigenze dei bimbi piccoli sono diventati vizi. Perché? Non saprei. Masochismo forse?
Il fatto è che ti ritrovi tecnologico abitante di questo mondo progredito ad avere un figlio, e puoi consultare tutte le pagine internet che vuoi ma determinate cose nessuno te le dice, o se cercano di raccontartele non hanno mai la forza di quello che si prova quando una piccola ranocchia cerca di sopravvivere attaccandosi al tuo capezzolo.
All'inizio sei frastornata, gli ormoni ti guidano e lottano ancora con gli stralci di informazioni razionali che ti sei sforzata di mandare a mente nei 9 mesi di gravidanza: il latte materno fa bene, è il miglior nutrimento per il bambino, gli crea gli anticorpi e blablabla... nel frattempo la ranocchietta si attacca al seno, eh urka se fa male! non ti dà bacini delicati ma è proprio una morsa da alligatore quella che fa sul tuo tenero e immacolato capezzolo! ohi ohi ohi! e ci credo che nell'era del femminismo ha attecchito bene il latte in formula! si perché poi mica ci ha gli orari per la fame, la fanciulla vuol ciucciare molto ma molto spesso, e non solo per fame, quindi sei sempre lì con le tette al vento a cercare di combinare una mediazione a sindacati congiunti: io cambio posizione, ma tu apri bene la bocca! Ci sono molte posizioni per allattare e conviene testarle tutte alla ricerca di quella più pratica per entrambe, ed è anche bene cambiarle spesso, così la morsa da tartaruga killer aggredisce il capezzolo in punti diversi. Il primo mese è un soffocare i gridi di dolore da parte della mamma ed un prendere la mira da parte del bambino. ...se poi subentrano ragadi o taglietti sul bottone della tetta, ecco che da un mese di passione si passa a due, ma tutto sempre, magicamente passa. E se anche può sembrare più facile passare al biberon, ecco, se tenete duro, tutto vi verrà ricompensato dopo. Sarà possibile posticipare lo svezzamento (leggi sputazzi di pappa nei capelli) fino al sesto mese compiuto, perché il latte materno è un alimento validissimo fino a quell'età. E quindi via di passeggiate senza stare dietro all'ora, al necessario per fare il bibe, allo scaldare acqua nei bar eccetera eccetera! Gite al mare, in montagna, al parco e pure a cena fuori! Niente più reclusione da neo genitori, dove c'è mamma c'è latte! ...e soprattutto pisolini pomeridiani per le mamme che allungando la tetta da coricate possono così intontire un po' il pargolo, giusto il tempo di riprendersi un po'. Ma anche notti di sonno sicuro per il papà, che non ha bisogno di alzarsi o partecipare alla preparazione notturna del bibe!
Questa almeno la nostra esperienza di anarchiche della tetta: tetta sempre, per fame, per trastrullo, per piacere. Capisco che non tutti potrebbero condividere. C'è chi tira fuori la tetta solo per saziare la fame del piccolo alligatore. Bene, beate loro che riescono ad addormentare il bimbo cantanto, o con il ciuccio,  beati loro che lo coccolano solo giocando, oppure massaggiandolo. Io ci provo a fare tutto questo prima, diciamo che poi ho sempre la ricetta magica a portata di mano, se tutto questo non riesce. Sono momenti che provano la vita di una donna, essere sotto un maxi schermo per la finale della coppa dei campioni e sentirsi più interessante degli ultimi rigori solo perchè ha tra le mani la sua bambina e una tetta al vento. D'altronde ne abbiamo due, e penso proprio che la vocazione primaria sia questa, non quella di gonfiarle di silicone. ...chissà poi vedendo il risultato quando la Maghetta sarà grande ci ripenserò!

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