Continuiamo il racconto del Week end a Firenze con la famiglia di Nathan (prima e seconda parte), per completezza! Perché un giorno feriale per andare per mercati non può mancare se si vuole conoscere un po' di più una città, soprattutto una che riserva delle particolarità gastronomiche... e quale città non le riserva per papille gustative attente e curiose?
Per raggiungere il centro dal nostro Contado, l'unica soluzione fattibile - non possibile - è l'automobile. Il busse, come si dice qui, non è il massimo della comodità... Onde evitare di arricchire nuovamente la Firenze Parcheggi con la sosta di più di una mattina di due macchine, ci siamo concessi uno sfizio pseudo turistico, probabilmente altrettanto costoso, ma appunto sfizioso! Abbiamo portato i nostri ospiti in centro in tramvia! Già! Perchè nelle città "normali" il tram è una cosa normale, ma a Firenze se ne è fatta una questione di stato che ha raggiunto diverse parti del mondo! Quindi, promettendogli anche l'eventuale sosta al Centro Commerciale, li abbiamo condotti fino a Ponte a Greve per lasciare le nostre auto nel parcheggio gratis della Coop e poi prendere il silenziosissimo tram. Bello.
Da qui ci siamo ritrovati a Santa Maria Novella in un attimo e la prima tappa è stato il Mercato Centrale di San Lorenzo. Il mercato fuori è, secondo me, assai deludente, ma visto la folla che sempre vi si trova forse è proprio un parere personale. Forse perché son curiosa, trovo molto più interessante il bell'edificio ottocentesco che contiene i banchi alimentari. The-big-brother-and-wife erano curiosi di vedere le numerose frattaglie che affollano la cucina fiorentina allo stato crudo, e qui ha trovato pan per i loro denti. Infatti ci sono diversi banchi che vendono esclusivamente frattaglie, crude o cotte che vogliate, in modo tale da capire da quale parte dell'animale provengono. Ognuno ha le proprie smanie di conoscenza e curiosità! ...e quindi, il musetto, la matrice, l'animelle, la poppa, e il mitico lampredotto! Più soft potrebbe essere l'incontro diretto al banco di Nerbone, dove tutto è rigorosamente cotto ed impiattato. Ce n'è per tutti i gusti insomma...Qui mi fermo in merito alle frattaglie, perché qualcuno potrebbe già essere in stato avanzato di disgusto.
Altri banchi da segnalare sono le ottime gastronomie-gioiellerie Baroni e la dirimpettaia Conti, che tengono anche qualche prodotto del Cecchini, il macellaio di Panzano, oltre che il banco della pasta fresca, un po' in disparte ma ottimo! Per la frutta siamo stati sfortunati perché essendo un pre-festivo, il piano di sopra, molto suggestivo per l'illuminazione dell'alto dell'edificio a vetri era chiuso. Quindi se capitate in altro giorno, non ve lo fate sfuggire, imboccate la scala al centro dell'edificio per le piramidi di frutta.
Per pranzo invece ci siamo fiondati, in orario da ospedale, alla trattoria dei Gozzi, tipica e ruspante, aperta solo a pranzo e probabilmente segnalata dalle guide giapponesi, perché scattatoele 12,30 era pienissima! Piatti veraci e costi contenuti, niente è mai scontato nella Città Immobile, dove i turisti ci passano tre giorni e poi non tornano più... polli da spennare all'istante dunque!
Se la mattina fosse stata più lunga, avremmo fatto un salto anche all'altro mercato, quello di Sant'Ambrogio, meno turistico, con banchi da indigeni anche all'esterno. Ma noi non ce l'abbiamo fatta e abbiamo continuato a passeggiare per la città, per non lasciar scappare i nostri ospiti senza avergli fatto vedere Piazza Pitti, Piazza Santo Spirito - dove stavano disallestendo la fierucula! se vi capita di venire a Firenze informatevi, è piccola ma carina - Ponte Santa Trinita e la via della Moda alias Via Tornabuoni, un salto ancora in Piazza della Repubblica e poi via per una veduta dall'alto della città dal Piazzale Michelangelo. Noi, panza muniti, ci siamo arrivati e venuti via in macchina, ma se siete di passo buono, fatevela pure a piedi, il percorso delle Rampe per arrivarci non è molto valorizzato ma accessibile e assai suggestivo se ci se lo figura così come lo aveva pensato l'Architetto Poggi per la Firenze Capitale. La veduta al tramonto vi ripagherà della fatica di salire e poi la discesa, si sa, è più facile. Vi ritroverete nel quartiere di San Niccolò dove sempre di più sono i ristoranti apprezzabili, quindi se l'appetito vi è cresciuto non avrete che l'imbarazzo della scelta.
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