ovvero delle trasformazioni del corpo dell'essere incinta
Ognuna delle future mamme concentra la sua attenzione su un aspetto della gravidanza che la spaventa e che le genera ansia. Così, almeno, mi è sembrato di capire al corso preparto. C'era Daniela che aveva paura dell'arrivare troppo tardi all'ospedale e non sentire i "dolori" per tempo perchè questo era successo a sua sorella e a sua mamma; c'era Claudia che temeva il contrario, di arrivare troppo presto e di essere rimandata a casa; poi c'è chi preferisce fare il corso per richiedere l'anestesia epidurale durante il travaglio, e c'è chi come me che ha più paura di quell'ago di 6 cm nel midollo spinale che di tutti i dolori possibili.
E queste sono le paure confidabili e come dire, legittime! Sono quelle sulle quali è necessario confrontarsi, perché tanto quel momento arriva e poi è tutto finito, o tutto inizia!
Ma ci sono le "paure" non confidate.
Leggeri timori che magari ti poni fin dall'inizio della gravidanza e che non ritieni importanti, o magari sciocchi, che poi, con il progredire dei mesi, si sciolgono da sole... io per esempio non riuscivo a immaginarmi con la pancia, con questo palloncino che adesso mi trovo al posto dell'addome, questo zainetto di qualche chilo che adesso non mi accorgo nemmeno di avere se non quando cerco di infilarmi un calzino.
La trasformazione del corpo avviene talmente gradualmente, talmente lentamente, che è assolutamente naturale.
Tanto naturale che io sono rimasta di stucco: ma questo è un barbatrucco!
Passi i primi mesi guardandoti allo specchio e chiedendoti se mai si vedrà che sei incinta, poi arriva un momento in cui la protuberanza si evidenza e ti senti grossa come una balena, e quando ti muovi ti senti spiaggiata! Fai due passi e arriva subito il fiatone, le gambe si stancano prima e ti devi assolutamente riposare, la memoria che hai del tuo corpo e della tua resistenza non è più attendibile, lo devi solo accettare.
Poi la panza cresce e ti domandi, sempre al solito specchio, per quale legge della statica possa stare su da sola, essere così a sbalzo oltre i tuoi fianchi. Ti chiedi dove sono finite le tue creste iliache e dove hanno trovato tanta elasticità gli addominali che non pensavi nemmeno di avere.
E tutte le trasformazioni, nonostante il processo completo sia graduale e uniforme, accadono per tappe molto chiare e definite, momenti che durano un giorno e poi ci si abitua come se tutto fosse stato sempre così. Di punto in bianco, dalla mattina alla sera, ti accade un momento che dura un attimo in cui ti senti attorcigliare le budella e poi splash!, qualcosa si gira dentro di te, una capriola e via! ...oppure è una trazione improvvisa verso il fegato e una verso le prime costole, contemporanee, un attimo solo, giusto quel che occorre per stiracchiarsi un po' e poi niente, tutto torna normale! Capita di punto in bianco, attorno all'ottavo mese, che la panza diventa dura come un pallone di cuoio. Fino ad allora tutto era ciccia, come la conoscevi. Poi ecco, ti ritrovi questo pallone sospeso oltre il tuo pube, come una finestra inginocchiata michelangiolesca, duro come la pietra! E l'ombelico, questo oggetto misterioso che ti riporta indietro, troppo indietro per ricordarti, si svela lentamente. Dentro un universo sconosciuto, che forse arriverà a svelarsi completamente.
Ogni libretto, ogni articolo che si trova in rete sulle trasformazioni della panza, consiglia di godersi questi momenti il più possibile. "Sensazioni che presto ti mancheranno". Passano talmente rapidamente a far parte di questa tua nuova vita, e diventano così naturali che molto presto ti mancheranno. Sono emozioni particolari, a tratti ti ravviva di gioia e di speranza, a tratti ti intimoriscono e ti rende fragile, tanto da volerti nascondere in fondo a qualcosa e delegare tutto il resto al mondo.
La cosa che ti fa forte è che ormai siete in due. Quei movimenti sono già qualcosa oltre, qualcosa che è si è formato fisicamente ma anche emotivamente, nella tua pancia.
Una nuova fonte di energia che alimenterà il motore che guiderà il domani, qualunque esso sia.
6 commenti:
Ma sai che mi hai un po' commosso? :)
@pianoB
anche a me
Oddìo il piedino :)))
Meraviglia :)
Ma e' davvero il piedino della Marghe?
ehm, diciamo che le emozioni sono le mie, mentre il piedino (e la foto) sono prese dalla rete... la Marghe andrebbe ripresa con la telecamera quando fa la ola da una parte all'altra del campo ^_^
uau! la foto è strabella!!!
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