Non so voi, ma io a nove anni mi feci regalare il primo computer. Al negozio di elettrodomestici di via Festaz che ora non esiste più, ci andai con mamma e papà. La scelta allora era tra alcune macchine Commodore e lo Spectrum della Sinclair, o almeno queste erano le alternative tra cui scegliere ad Aosta nel Natale del 1983, tra quelle economicamente accessibili.
Lo Zx Spectrum a 16k di ram costava su per giù 300 mila lire, quello a 48k 400mila. Era compatto, nero, beeeello, con i tasti in gomma e i comandi in Basic stampati sopra i tasti.
Il vic20 (5k di ram) costava meno, forse meno di 200mila, ma era ormai superato, la grafica elementare e Frogger sembrava più un quadrifoglio schiacciato sull'autostrada che una rana.
Il Commodore 16 ancora non aveva fatto la sua comparsa e il C64, che i bambini con genitori danarosi avevano già in casa, fu, in quel negozio, definitivamente dichiarato fuori budget dal mio pur generoso papà (se non ricordo male costava intorno alle 600mila lire, a cui aggiungere circa 90mila per l'acquisto del mangianastri compatibile per caricare i giochi).
Insomma, a una settimana circa dal Natale 1983 (ma forse era il 1984), uscimmo dal negozio con la bella scatola nera dello Spectrum a 48k (quello a 16k fu sconsigliato dal venditore per il rischio di non poter far girare i giochi più belli).
Fu l'inizio di una lunga stagione di studio autodidatta dei rudimenti del linguaggio Basic (con lo sviluppo in totale autonomia di alcune routine di splendida inutilità) di giochi caricati sul mangianastri e di pomeriggi col culo piatto sulla moquette davanti al televisore collegato al computer con gli amichetti del vicinato che non erano stati fortunati come me (a cui talvolta questo mascalcioncello fece pagare le partite come in sala giochi, sigh).
Ma fu anche l'inizio della guerra in solitaria che da neo-spectrumista incallito (non conoscevo nessun altro che avesse comprato lo Spectrum) condussi contro l'egemonia arrogante del Commodore. Loro sostenevano di avere i giochi migliori, mentre io, sul mio Sprectrum, non riuscii mai a risolvere definitivamente i problemi di comunicazione con l'interfaccia joystick. Ma a me il registratore dedicato non serviva, allo Spectrum potevo attaccare un qualunque mangianastri per caricare i giochi e gli altri programmi, anche se gli effetti audio non erano forse all'altezza del C64.
Ma insomma, col tempo anche le guerre più aspre si spengono. Con un annuncio sul giornale lo vendetti. Passai per un breve periodo dalla parte del nemico comprando un C64 usato da un amico e dopo nemmeno un anno lo rivendetti a un prezzo maggiore di quello di acquisto.
Con gli anni '90 cambiò tutto e in casa arrivò il primo pc dotato di un incredibile e fino ad allora nemmeno immaginato hard-disk da 10mega!
Per chi si trovasse a passare dalle parti della Casa del Popolo di Campi Bisenzio (FI) entro le 18 di oggi (28 novembre) troverà uno spaccato di quel mondo da cui ci separa ormai un trentennio di evoluzione informatica.
Qui ho visto e toccato il mio vecchio Zx Spectrum, ma anche i suoi mitici predecessori, come lo Zx80 e lo Zx81. E poi gli Atari, la galassia degli MSX e il Classic della Apple e molto molto altro, di quegli anni incredibili e magici della mia infanzia colorata di bit.
Nessun commento:
Posta un commento