Utrecht, 29 luglio 2010
Di stanza a Rotterdam ormai da tre giorni, dopo il primo giorno di perlustrazione della città, ci siamo dedicati a diverse gite fuori porta.
Oggi toccava alla cittadina universitaria di Utrecht.
Come anche nei giorni precedenti, il tempo lasciava assai a desiderare, anche se l'unica a rammaricarsi sembro essere io. Qui tutti sono abituati a questi nuvoloni grigi che arrivano all'improvviso e ti coprono il cielo, costringendoti a cercare il golfino nello zaino. Anche questa, esigenza quasi esclusivamente mia, le "valchirie"*, quasi tutte, qui se ne vanno tranquille a giro in canotta ed infradito.
Arriviamo ad Utrecht in treno con meno di un'ora per circa 7,00 euro a testa.
Dalla stazione si sbarca in un mega centro commerciale. Noi seguiamo il flusso di folla per trovarci in strada, in un bel contesto urbano caratterizzato da tipiche case basse di mattoni, tetti aguzzi e pieno, strapieno zeppo di negozi, bar e ristoranti. E' un continuo così per tutta la città sempre gremitissima di gente. ...e lo sarà anche fin dopo l'orario di chiusura dei negozi, che importatissimo, fanno un orario assai ridotto, dalle 10-11 alle 17-18.
Questo anche i musei, quindi noi ci affrettiamo per visitare la meta fondamentale di questa gita: la Rietveld-Schroder House opera principale di Gerrit Rietveld esponente di spicco del De Stijl insieme ad Oud, Mondrian, Teo Van Doesburg. Si tratta di una corrente di Avanguardia dei primi anni venti del '900 che ha codificato composizioni adoperando esclusivamente piani, linee e colori primari, avete presente la pubblicità di qualche anno fa dell'Oreal, bene, si ispirava a loro.
Arriviamo al Central Museum, che è appena fuori dal centro abitato con una ventina di minuti a piedi e ci informiamo per la visita alla Casa.
Purtroppo capiamo solo lì per lì che andava prenotata e ci accontentiamo di vederla solo da fuori, con altri venti minuti di passeggiata in una anonima ma serena periferia olandese.
Scopriamo diverse cose:
1. i gatti olandesi hanno le misure dei loro padroni, sono giganti e giacciono pacati sull'interno del davanzale delle finestre;
2. le finestre olandesi spesso non hanno tende, al massimo pochi schermi opachi e si puo' guardare in casa;
3. le case sono spesso grandi e spaziose e dalle vetrine delle varie agenzie immobiliari capiamo che non costano nemmeno troppo. Deduzione: in Italia ci prendono in giro!
Capito questo siamo arrivati nella via della Schroder Huis e ad appena pochi passi dalla nostra meta siamo braccati da un soggetto "particolare", probabilmente conosciuto in zona perchè delle bambine di passaggio ridevano di gusto alla scena. Il soggetto in questione portava sandali alla tedesca con calzini, in che da queste parti è un prassi, ma i calzini in questione erano alti e tirati su fino al ginocchio, poco mancava alle braghe fiorite sovrastate dalla camicia blue elettrico aperta davanti tenuta ferma da foulard fioriti. Collana ed orologio d'oro completavano il look insieme alla capigliatura "finto" spettinato dei capelli biondo cenere. Sempre per avere un esempio visivo, avete presente il pazzo nel film "L'amore fatale". Lui.
Ci spiega dov'è la casa (dietro l'angolo) ci chiede come eravamo venuti, ci spiega cosa andare a vedere dopo, ci fa una mappa e solo dopo che lo abbiamo rinfrancato sul fatto che, sì!!, ci andremno, ci lascia andare.
A quel punto la delusione più cocente.
La casa.
Piccola, addossata ad un edificio in mattoni stile classico che proprio un ci incastra nulla. Nelle foto dei libri che ne so' io cosa gli fanno sembra grande e completamente isolata. Quindi, dicevamo, piccola, quasi minuscola, tanto che la gente dentro in visita - hanno prenotato loro! - sembravano proprio stipate. Gli infissi dovevano essere stati riverniciati (male) e le finiture lucide stridevano con la superficie ad intonaco dei piani. Scarna, direi chip. Sicuramente all'avanguardia per il 1924, anno della sua costruzione. Sembra che gli interni siamo molto funzionali nella suddivisione degli ambienti. Spero che la signora Schroder ne sia stata soddisfatta, almeno dell'interno.
Mentre cerco inquadrature che mimetizzino il cielo plumbeo, che non faccia pendant con l'intonaco ingrigito, Nathan se ne è andato a cercare l'ufficio prenotazioni giusto sul retro e si è intrattenuto con una "valchiria" modello (parole sue) "la fidanzata di superman"**. Ho dovuto chiamarlo al telefono per recuperarlo. Nessun posto disponibile per la visita fino a domani. ...e noi domani saremo ad Amsterdam.
Pace. Rimangoo con il dubbio e la speranza che l'interno sia stupefacente, capace di sovvertire l'impressione che ho avuto dell'esterno della Casa Schroder.
Tornati in città con un altro paio abbondanti di chilometri sotto le suole, ci siamo consolati con il cibo e con lo shopping. Ad Utrecht si trova serenamente di tutto per entrambe le categorie.
Noi ci siamo accontentati di un tost e un insalata, rinforzato da una fetta di torta e da una birra belga, consigliabile per l'atmosfera indigena il Kafe Belgie in Oude Gracht.
Mentre sono lieta di presentarvi il "chiappo" della vacanza, se l'articolo non è tipico - casalinghi & Co - sicuramente la marca lo è - www.dille-kamille.nl - un franchising presente solo in Belgio ed Olanda! Cosa vendono? Robine inutili quanto deliziose! Oggetti da cucina di tutte le dimensioni, dalle minuscole scodelline per salse ai coordinati cucchiaini mignon, dalle micro bottiglie ai tovaglioli coordinati. Insomma, fronzoli ed orpelli che decorano la casa, mai più senza!
* Abbiamo indivuduato alcuni termini per distinguere tra di noi che le indigene olandesi... si dividono in "valchirie" stangone altissime spesso magre, con occhi chiari e capelli biondi, oppure in "frisone" stesse dimensioni e colori delle prime ma assai procaci e/o abbondanti, "antilopi e gazzelle" indigene dalla pelle scura nelle diverse sfumature indice di tracce più o meno remote delle colonie olandesi del passato.
** Ovvero, bionda con la coda di cavallo altissima, occhi azzurri e occhiale dalla grossa montatura nera
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Tour invernale della Sicilia: Siracusa
Leggi anche Tour invernale della Sicilia prima parte (Trapani, Erice, Marsala) seconda parte (Agrigento, Ragusa e dintorni) Siracusa è...
-
...dato che Nathan, ha un sacco da fare - deve chiudere tutto prima di prendere La poderosa e partire verso il meridione senza scordarsi il ...
-
MaaaaaaNatahaaaaaaaaa! Cos'è 'sta storia!! Andiamo fino in Giappone per vedere i manga e scopriamo che il covo di Mazinga Zeta ce lo...
-
Dopo aver mancato i racconti delle vacanze estive in Corsica e nelle Marche, eccoci che torniamo a meno di sei mesi dall'ultimo post (!!...
1 commento:
uuuffff io l'ho trovata chiusa! è destino che chi va fin lì da firenze non riesca a visitarla???
Posta un commento