Nella nostra risalita verso la mitica terra di Perigord ci imbattiamo nella città di Toulouse, che scopriamo essere tappa monocromatica e bivalente.
In-che-senso? Non solo punto di sosta verso la terra del Foie Gras, ma anche tappa dei pellegrini in cammino verso Santiago di Compostela.
È una città universitaria bella e frizzante, dove i negozi - contrariamente a Nîmes - sono aperti e sono per lo più tutti di scarpe! ^____________^
Il sole è lieto di zizzagare nei suoi vicoli e nelle sue ampie piazze. Il colore che predomina è il rosso, o meglio il color mattone, tanto che gli è valso l'appellativo di Ville rose. La guida dice che non è stato sempre così, questo tenore di vita è il recente frutto di una ben riuscita operazione di recupero urbano. Sembra che di notte la città si vesta di luci sfavillanti e giocose, tanto che lo slogan dell'Agenzia di Promozione turistica è "Toulouse, Ville de Lumièr".
Negozio dopo negozio, acquisto dopo acquisto ^_^, stradina dopo stradina, abbiamo anche visitato i monumenti che ci sembravano più interessanti: la Basilique di Saint Sernin, e la Èglise des Jaconins.
La prima è stata una importante tappa sulla via del Chemin de Sainy-Jacques, ed è considerata la più grande e meglio conservata costruzione francese di epoca romanica. Particolarissima la torre campanaria ottagonale.
Il secondo è più sorprendete monumento su cui abbiamo fatto rotta è la Chiesa dei Giacobini, straordinario esempio di architettura gotica, dove la logica costruttiva delle grandi arcate costolonate tocca il suo apice. L'interno è assai curioso: due navate suddivise da una fila centrale di colonne culminano come palme frondose in un soffitto dal colore caldo e lumino. All'esterno questa preziosità è nascosta da una massiva forma rettangolare.
Lasciamo Toulouse, almeno da parte mia, con un po' di rimorso per non averla vissuta di più.
Ci spostiamo a nord. Puntiamo a visitare Albì, città natale del grande Toulouse-Lautrec! ...bhe non di altezza! ^_^
Abbiamo fissato per la notte a Gaillac, al Mas de Sudre dei signori Richmond Brown. Inglesi trasferiti in questo splendido angolo di Francia. Il paesaggio è collinare e morbido, un po' come la mia Toscana, la casa enorme e molto bella, l'atmosfera inglese, troviamo una signora cicciottella e bionda a prendere il té in giardino. La padrona di casa è accogliente e cordiale, un po' svelta e sintetica per il mio caro Nath, volenteroso di parlare il suo francese. Peccato essere solo di passaggio. Costo proporzionato con l'offerta: 70,00 euro la doppia + 1,6€ tassa di soggiorno compresa la colazione.
Mr Richmond Brown sembra tutto Ean McEwan e Nath è stato catturato dalle riviste e i libri riposti in camera nostra. ...rischiamo di passare la serata a leggere narrativa inglese! Per fortuna lo spirito itinerante si ri-impossessa di noi e via...
Giungiamo ad Albì, girandoci attorno con l'autostrada cercando l'uscita per il centro città. Si intravede un cucuzzolo ricco di mattoni! ^_^ Entriamo nella periferia di quella che sembra un piccola cittadina, calma e svuotata dall'estate. Addentrandoci nel centro storico, scopriamo un dedalo di viuzze ricche di tavolini per una cena all'aperto e note musicali nell'aria. Come un monolite lanciato dal cielo ecco la Basilica di Santa Cecilia, una roccaforte di mattoni, altissima e inespugnabile. Oltre il museo di Toulouse, chiuso, oltre ancora, il fiume e l'apertura su due splendidi paesaggi.
Cerchiamo tra le tante offerte per la cena, quella più "verace", e ci è andata bene: abbiamo mangiato a Le Vieil Alby, mediamente bene, anche se non in quelle belle viuzze colorate. Costo per 2 secondi, 1 piatto di formaggi, acqua e vino al bicchiere = 45,00 euro. Meno che a Firenze!
Io di questi albigesi non so proprio niente, solo quello che dice Wiki, ma mi domando: che ci sono andati a fare in Crociata?! oh non stavano proprio bene qui! guarda che posti splendidi! Carcassone, Toulouse e Albì! Paesaggi naturali e antropizzati che meriterebbero proprio un approfondimento maggiore! ...gastronomia compresa!! ^_^
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