E finalmente una nuova primavera musicale anticipa quest'anno quella meteorologica. Una delle più vivaci garage band della scena aostana esce - per ora solo sul web - con 4 brani d'irresistibile coinvolgimento emotivo.
Paolo, Leo, Enrico, Valentino e Marco.
Per gli addicted delle notti sotterranee, sono i gli enigmatici componenti di questa band dal lungo passato consumato nel ventre di una cittadina solo all'apparenza sonnolenta.
Taciturni ed introversi, i cinque ragazzi, dopo aver contribuito al crollo rovinoso della caserma della guardia di finanza sotto le ondate di un sound cavernoso e intimista, hanno rifugiato ormai da anni i loro strumenti in un garage alla periferia della città.
E' in questo box di 6 metri per 5, rivestito di moquette e affollato di divani, che gli Impossibles hanno concepito una poetica del profondo pari soltanto alla corrosiva introspezione dei Joy Division nel contesto di una ricerca stilistica sempre in evoluzione, talmente febbrile da esser stata accostata alle esasperate contorsioni dei Radiohead.
La pubblicazione di 4 selezionati brani del loro vastissimo repertorio è, per la platea che da sempre frequenta il covo degli Impossibles, il coronamento di anni di struggimenti notturni, il punto di arrivo di un lungo percorso che non è solamente musicale, ma che coinvolge, notte dopo notte, i significati più reconditi dell'esperienza umana su questa terra.
Se in "Der Strum" si vive il preludio e l'esplosione di un'incontrollabile tempesta interiore, "the Wave" è la cura, la carezza consolatoria a cui ogni essere umano ha un imprescindibile diritto.
Dove "Fai re", il più ipnotico e radioheaddiano, trascina inesorabilmente chi l'ascolta in uno stato di ascetico distacco ed estasi contemplativa, "Pinatubo #2" è il tambureggiare della lotta per la sopravvivenza, una secchiata d'acqua fredda all'alba di un nuovo giorno, alla fine di una lunghissima notte in un angusto e umido garage alla periferia di Aosta.
Buona Impossibles experience a tutti!
http://www.myspace.com/theimpossiblesexperience
Paolo, Leo, Enrico, Valentino e Marco.
Per gli addicted delle notti sotterranee, sono i gli enigmatici componenti di questa band dal lungo passato consumato nel ventre di una cittadina solo all'apparenza sonnolenta.
Taciturni ed introversi, i cinque ragazzi, dopo aver contribuito al crollo rovinoso della caserma della guardia di finanza sotto le ondate di un sound cavernoso e intimista, hanno rifugiato ormai da anni i loro strumenti in un garage alla periferia della città.
E' in questo box di 6 metri per 5, rivestito di moquette e affollato di divani, che gli Impossibles hanno concepito una poetica del profondo pari soltanto alla corrosiva introspezione dei Joy Division nel contesto di una ricerca stilistica sempre in evoluzione, talmente febbrile da esser stata accostata alle esasperate contorsioni dei Radiohead.
La pubblicazione di 4 selezionati brani del loro vastissimo repertorio è, per la platea che da sempre frequenta il covo degli Impossibles, il coronamento di anni di struggimenti notturni, il punto di arrivo di un lungo percorso che non è solamente musicale, ma che coinvolge, notte dopo notte, i significati più reconditi dell'esperienza umana su questa terra.
Se in "Der Strum" si vive il preludio e l'esplosione di un'incontrollabile tempesta interiore, "the Wave" è la cura, la carezza consolatoria a cui ogni essere umano ha un imprescindibile diritto.
Dove "Fai re", il più ipnotico e radioheaddiano, trascina inesorabilmente chi l'ascolta in uno stato di ascetico distacco ed estasi contemplativa, "Pinatubo #2" è il tambureggiare della lotta per la sopravvivenza, una secchiata d'acqua fredda all'alba di un nuovo giorno, alla fine di una lunghissima notte in un angusto e umido garage alla periferia di Aosta.
Buona Impossibles experience a tutti!
http://www.myspace.com/the
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