Ad aver appena finito uno dei migliori libri che abbia letto negli ultimi anni, ieri sera, al ritorno dalla graziosa stazione di Santhià, dove ho lasciato la mia Francese in partenza verso una nuova settimana di impegni e sbattimenti, dopo che il signor Givings ha spento per l'ennesima volta l'apparecchio acustico sotto quella pioggia di argomentazione della signora Givings, dopo aver voltato l'ultima pagina del prototipo di romanzo perfetto, l'imperativo è ora quello di guardare avanti con ottimismo e di acuire l'ingegno per decidere quale possa essere il più degno successore di un impareggiabile capolavoro.
Una lista di libri papabili che mi guardano dallo scaffale di casa:
Amos Oz, Una pace perfetta (pagg. 350) Regalato da una delle più amabili colleghe qualche settimana fa, che già me ne ha chiesto conto, è l'ultimo dei libri tradotti in Italia (l'originale è dell'82) di quello che forse è considerato il più grande scrittore israeliano. Vite che s'intrecciano in un kibbutz, alla vigilia della guerra dei sei giorni.
Vasilij Grossman, Vita e destino (euro 28,90 scontato, pagg. 827) Pagato con i buoni pasto in un supermarket appena fuori città (per la cultura mi tolgo letteralmente il cibo di bocca). Monumentale affresco dell'Unione Sovietica al tempo della Seconda Guerra Mondiale.
John Reed, Dieci giorni che sconvolsero il mondo (pag. 289) Ceduto dalla stessa collega di prima (che lo buttava). Tra narrativa e cronaca (qualcuno lo chiamerebbe Oggetto Narrativo Non Identificato), la straordinaria epopea della rivoluzione bolscevica. In edizione Editori Riuniti del 1964, a Lire 900, con prezioso invito alla lettura in quarta di copertina, nientepopòdimeno che del compagno Lenin! (chi mai si sognerebbe oggi di citare Lenin per vendere un libro?)
Marco Archetti, Gli asini volano alto (euro 16, pag. 219) Comprato, qualche settimana fa come gesto d'incoraggiamento in questa nuova e bella libreria di Aosta. Un avvincente (si spera) avventura on the road e racconto esplosivo (a giudicare dai precedenti) di un'amicizia. Uno dei pochi autori che mi fa superare il pregiudizio sugli scrittori più giovani di me...
David Foster Wallace, Una cosa divertente che non farò mai più (euro 11, pagg. 140) Comprato non mi ricordo più dove, ma forse alla Rinascita di Sesto Fiorentino come tributo al nostro eroe scomparso. Non ho mai amato abbastanza Wallace e forse, mi dico, è arrivato il momento di capire dove ho sbagliato.
Luigi Cojazzi, Alluminio (euro 12, pagg. 206) Comprato a novembre alla libreria del festival letterario Scrittori in città di Cuneo. Premiato, se non ricordo male, come miglior esordio del 2008. Un romanzo tra amore, pallone e desaparecidos.
Insomma, la faccenda è davvero intricata e mi porterà, lo so, sull'orlo della disperazione. Tanto più che intendo assolutamente finire entro sabato il libro che mi accingo ora ad iniziare (e allora addio Grossman, ahimé) visto che per quel giorno è previsto l'acquisto di quest'altro libro che si annuncia imperdibile, oltre che assolutissimamente urgente, con l'ultima cartuccia che mi è permesso sparare sul buono acquisto che la Francese si è guadagnata con il sudore della sua fronte e che in uno slancio d'imprudente generosità ha deciso di dividere con me (yè!)
E poi e poi, quant'ansia a sbirciare con la coda dell'occhio a tutti quegli altri libri che mi fissano dalla mensola e che dovranno, per mia insindacabile decisione, aspettare....
Prigioniero a Parigi e altri racconti, Così triste cadere in battaglia, Per amore della verità, La ventisettesima città, Eden express, Le quattro casalinghe di Tokyo, Necropoli, La storia, L'uomo che non credeva in Dio, ecc. ecc. ecc.
uff, chi mi aiuta a districare questa matassa?
4 commenti:
ohi ohi ohi
io non ce la posso fare a darti una mano, anzi, mi viene solo da pensare a tutti i libri che anche io ho sulla mensola...
urge aiuto!!
io faccio un copia e incolla dei titoli
sperando che qualcuno/a di buona volontà mi pensi :D
sembra un appello diretto! ^_^
la mia 4/9 (poco meno della metà perchè tento a debordare più di lei) me ne ha regalati due: il romanzo perfetto, che mi riservo per le mie giornate di ferie che spero arriveranno quanto prima - anche se agimè l'argomento mi sarà dolorosissimo - e "Gli Asini volano alto" di Archetti.
Ho iniziato a leggere quest'ultimo: fulminato da un'attacco strepitoso (una pagina e mezza sarebbero un po' troppo per definirle incipit), probabilmente uno dei migliori delle ultime letture di questi anni, mi sta rapidamente prendendo la mano. Faccio fatica a contenere la mia lettura compulsiva e a non bruciarlo nello spazio di una mezza giornata, cercando di centellinare al massimo le pagine.
Bello, veloce, ironico (iperboli secche e graffianti), per un giovanissimo un bel racconto.
Da tenere d'occhio per il futuro.
PS - Intanto mi sto segnando anche gli altri titoli... caso mai mi venisse voglia di acquisti
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