Il viale che dalla stazione porta al Gate Victoria (ingresso del parco) è costeggiato fa ville assai lussuose, con tanto di auto di grossa cilindrata nel vialetto e niente tende alle finestre per mostrare il fine arredamento.
Ma andiamo alle vere bellezze del parco, che noi a dire il vero abbiamo visto solo in parte: grandi aree verde di prato all'inglese e alberi secolari, e tre grandi serre. La prima sembrava proprio il padiglione per la prima esposizione universale di Paxton, ma non lo era, il Cristal Palace sembra sia stato ricostruito in un altra zona di Londra. All'interno della Palm House temperatura e piante tropicali. Estremamente suggestivo e didattico, perchè, come anche ai musei che abbiamo visitato, anche qui abbondano spiegazioni e cartelli, visite guidate gratuite ad ore stabilite ed addirittura banchetti per "toccare".
Qui Nath è stato particolarmente attratto dall'interrato dedicato alle alge - forse pensava al sushi? - e da un frutto tropicale con una forma assai particolare.
La seconda serra ospitava una "stravagante" esposizioni di orchidee. Sarebbe stata interessante ugualmente per i giardini di succulente! E qui la tiro corta perchè ce ne sarebbe da dire! La terza serra, per fortuna della nostra schiena era visitabile solo in parte, ma non ci siamo fatti mancare la collezione di disegni botanici e il favoloso shop!
(altre foto sull'album flickr)
Da qui pensavamo di andare ad Highgate, ma come dire, la giornata grigiolina, non ci ha messo voglia di andare al cimitero e avendo passato da troppo tempo l'ora di pranzo, ci siamo diretti al Borough Market, dove ci siamo sgranati con avidità un buon paninozzo al pork e al lamb con senapi e mostarde, accompagnato da un bel cheese cake o cioccolati con un ottimo caffè - infuso - dell'India del sud. Tutto documentato fotograficamente, tanto che il ragazzo del caffè cominciava a sorridermi anche troppo.
Dopo il giro gustoso ci siamo avviati verso Camden Town, e meno male!!!! è una tappa strabigliante!!! Tutte bancarelle di cianfrusaglie e punk a bestia che sembra di essere ancora negli anni '80. Ero quasi intenzionata a comprarmi un paio di scarpe ma era già l'ora di chiusura e ...
La tappa successiva è stata la più grande libreria d'Europa, la Waterstone's in Picadilly! Devo dire, meno male che non li so leggere, perchè ne avrei comprati diversi!
Per cena, stavolta, il gastro-dramma l'ho cosumato io. Volevo andare al ristorante indiano e vincere le ritrosie di Nathan mettendolo davanti al fatto che abbiamo mangiato sushi ripetutamente, e che forse era il caso di fare anche un po' per uno con le relative preferenze... ma poi come dire, farlo soffrire sul desco non è proprio piacevole, così, sull'indiano non l'ho spuntata, ma avevamo raggiunto un accordo sul dim sun, che non so di preciso cos'è ma ci interessava proprio per questo. Il ristorante suggerito dalla guida, dopo averlo a lungo cercato tra le vie contorte, non ci è piaciuto e ci siamo ritrovati a girare tra le numerose offerte del quartiere che a quel punto non mi soddisfacevano. E abbiamo girato girato girato a passo da maratoneta affamato, fino ad un yo sushi, catena con nastro, dai colori vivaci. Alle 21 a Londra già puliscono e sul nastro poco girava. Comunque ci siamo nutriti e abbiamo fatto ancora due passi per la grande brulicante città luminosa.
Sarà per una prossima volta il dim sun, sarà sicuramente per un altra guida.
La tappa successiva è stata la più grande libreria d'Europa, la Waterstone's in Picadilly! Devo dire, meno male che non li so leggere, perchè ne avrei comprati diversi!
Per cena, stavolta, il gastro-dramma l'ho cosumato io. Volevo andare al ristorante indiano e vincere le ritrosie di Nathan mettendolo davanti al fatto che abbiamo mangiato sushi ripetutamente, e che forse era il caso di fare anche un po' per uno con le relative preferenze... ma poi come dire, farlo soffrire sul desco non è proprio piacevole, così, sull'indiano non l'ho spuntata, ma avevamo raggiunto un accordo sul dim sun, che non so di preciso cos'è ma ci interessava proprio per questo. Il ristorante suggerito dalla guida, dopo averlo a lungo cercato tra le vie contorte, non ci è piaciuto e ci siamo ritrovati a girare tra le numerose offerte del quartiere che a quel punto non mi soddisfacevano. E abbiamo girato girato girato a passo da maratoneta affamato, fino ad un yo sushi, catena con nastro, dai colori vivaci. Alle 21 a Londra già puliscono e sul nastro poco girava. Comunque ci siamo nutriti e abbiamo fatto ancora due passi per la grande brulicante città luminosa.
Sarà per una prossima volta il dim sun, sarà sicuramente per un altra guida.
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