Abbiamo fatto i nostri giorni di Natale, separati, io e Nathan.
Natale con i tuoi, dice l'adagio e le distanze ci hanno aiutato a mantenere l'usanza! ...e così, dopo il Natale passato con le rispettive famiglie, ci siamo ritrovati insieme a Santo Stefano, io e Nathan, in quel del contado fiorentino, per passare insieme il resto delle prossime festività.
Ma i programmi originari erano diversi.
Presi dal nostro perpetuo-moto-in-su-e giù-per-l'Italia, pensavamo di ritrovarci prima al nord, poi scendere insieme al centro-sud e magari raggiungere gli altri parenti rimasti più a meridione per coronare le nostre vacanze all'insegna dei Parenti-Tours. Poi un ragionevole ed egoistico senso di amor proprio, ci ha imposto di pensare solo a noi, optando per un periodo casalingo, all'insegna del non far niente, immobili, senza girovagare, senza impegni e obblighi familiari, a praticare un po' di sano ozio al calduccio delle nostre quattromura fiorentine.
A dirla tutta, all'inizio del mese, prima ancora di essere certi delle ferie, pensavamo di farci un bel giro in Trentino Alto Adige, per conoscere altri luoghi, altri posti, ma soprattutto alcuni cari amici blogger. Poi però l'incertezza delle ferie, la florida stagione di neve che imponeva di prenotare con un po' di anticipo, la fobia degli sciatori-cavalletta, ci hanno fatto rimandare l'evento alla prossima primavera.
E con questa domenica sembra si possa dire chiuso, almeno parzialmente, il periodo dell'ingrasso e dei dissensi in famiglia. Ingrasso e dissensi, queste almeno secondo le mie abitudini familiari i temi predominati delle festività di Natale.
Mi piace pensare che non sia un problema esclusivo della Famiglia Francese ma che, basandomi anche su più di una produzione cinematografica - Benvenuti in Casa Gori e Parenti Serpenti - sia un fatto condiviso. Sarà che non ho mai interiorizzato l'aspetto religioso, saranno le sempre alte aspettative del consumo, dei regali e del cibo, sarà che non siamo più abituati a stare vicini per così tanto tempo, sarà che ognuno di noi si ritaglia dei ruoli e non sa più essere se stesso, saranno tante cose insieme, fatto è, che in questi giorni sono sempre in sindrome premestruale.
Molte cose mi irritano e riconosco che molte sono superflue e insignificanti, come il continua "mangia-mangia" anche quando sei gonfio che puoi esplodere da un momento all'altro, oppure quelle false richieste di opinione su cose che sono state decise da secoli, tipo "con quale servito apparecchio la tavola o quale centro tavola metto?". Domande delle quali 1) non ti interessa niente, 2) sai che qualsiasi cosa tu risponda non verrà preso in considerazione.
Riconosco che per questo grado di cose potrei evitare l'irritazione, risparmiando fiato e benessere.
Sarebbe più sensato alzare la voce per richiedere una conversazione, per richiedere qualcosa oltre lo scambio di saluti, regali, sorrisi, per chiedere alle persone a cui vuoi bene qualcosa da condividere oltre agli sciocchi programmi tivvù, qualcosa per cui sia valso la pena fare chilometri o anche pochi metri. Qualcosa che possa concretamente esprimere quel sentimento vero che ci portiamo dentro.
Forse è questo che davvero mi irrita, ma sono incapace di andare oltre la cortina dell'usanza che governa queste relazioni tra parenti.
È proprio per questo che sono contenta che con questa domenica si siano concluse le feste di rito, così da poter iniziare, io e Nathan a goderci un normale quotidiano dolce far niente tra le mura domestiche.
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2 commenti:
Tantissimi auguri!! Nicola
spero solo che quando sarà il tuo turno di metter su nido stabile con Nathan non sarai presa lo stesso dall'angoscia del: e che metto a centro tavola? e che cucino? e chi si invita?
sembra che tutti dicano "non toccherà mai a me, io sono diverso, io non bado a queste cose" per poi finire, col passar degli anni, a perpetrar le tradizioni degli scazzi umorali delle festività natalizie
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