Giornata dedicata al castello di Himeji.
In poco meno di un'ora di Shinkansen questa mattina poco dopo le nove siamo approdati alla ridente cittadina di Himeji, nota per il suo castello bianco.
Leitmotiv, come sempre, il caldo umido che attanaglia. Fortuna che appena dentro le mura del castello la provvidenza giapponese ha pensato bene d'installare un vaporizzatore d'acqua.
Del castello, che dire? Affascinante e incantevole. Ma del resto l'architetto, dei due, non sono io. Di quelle immagini che fanno venire in mente schiere di soldati a cavallo dagli occhi a mandorla armati di lance di bambù, con indosso spaventose armature (come quelle, lance e armature, che abbiamo visto dentro il torrione principale).
E poi i giardini, con l'unico rammarico che in questa stagione, purtroppo, non mostrano di sé il proprio aspetto migliore.
E ancora il museo della letteratura, tappa obbligata, non tanto per gli oggetti esposti (che poi, se ci pensi, nemmeno sui protagonisti di una letteratura conosciuta e/o comprensibile, un museo a tema talmente generico sarebbe poi così un'idea così interessante), per i tre edifici che lo compongono, disegnati dall'esimio Tadao Ando-san
In città ci siamo fermati per un ramen veloce prima di riprendere lo shinkansen. Davvero, con il caldo umido che quasi ti fa stramazzare a terra, non sembrerebbe la stagione migliore per queste brodaglie da risucchio. Ma appena entri in un qualunque ristorante o dinner che sia, con tutte quelle correnti di aria fredda che ti assalgono, non pensi ad altro che ad una buona minestra calda per ritermprare lo spirito e lo stomaco.
Di nuovo a Kyoto verso le cinque, siamo passati in camera per una doccia + riposino. E davvero se ne sentiva il bisogno.
In serata di nuovo un giro in città, più per stancarsi ancora, che per un vero giro di piacere.
In poco meno di un'ora di Shinkansen questa mattina poco dopo le nove siamo approdati alla ridente cittadina di Himeji, nota per il suo castello bianco.
Leitmotiv, come sempre, il caldo umido che attanaglia. Fortuna che appena dentro le mura del castello la provvidenza giapponese ha pensato bene d'installare un vaporizzatore d'acqua.
Del castello, che dire? Affascinante e incantevole. Ma del resto l'architetto, dei due, non sono io. Di quelle immagini che fanno venire in mente schiere di soldati a cavallo dagli occhi a mandorla armati di lance di bambù, con indosso spaventose armature (come quelle, lance e armature, che abbiamo visto dentro il torrione principale).
E poi i giardini, con l'unico rammarico che in questa stagione, purtroppo, non mostrano di sé il proprio aspetto migliore.
E ancora il museo della letteratura, tappa obbligata, non tanto per gli oggetti esposti (che poi, se ci pensi, nemmeno sui protagonisti di una letteratura conosciuta e/o comprensibile, un museo a tema talmente generico sarebbe poi così un'idea così interessante), per i tre edifici che lo compongono, disegnati dall'esimio Tadao Ando-san
In città ci siamo fermati per un ramen veloce prima di riprendere lo shinkansen. Davvero, con il caldo umido che quasi ti fa stramazzare a terra, non sembrerebbe la stagione migliore per queste brodaglie da risucchio. Ma appena entri in un qualunque ristorante o dinner che sia, con tutte quelle correnti di aria fredda che ti assalgono, non pensi ad altro che ad una buona minestra calda per ritermprare lo spirito e lo stomaco.
Di nuovo a Kyoto verso le cinque, siamo passati in camera per una doccia + riposino. E davvero se ne sentiva il bisogno.
In serata di nuovo un giro in città, più per stancarsi ancora, che per un vero giro di piacere.
Domani è lunedì e speriamo di riuscire a cambiare qualche euro. I bancomat, di sputar fuori qualche soldo, davvero non ne vogliono sapere. E con i 1.500 yen che ci rimangono in tasca, non credo che avremmo vita facile quaggiù.
Una selezione delle foto di oggi della Francese:
Himeji-jo 27 luglio |
6 commenti:
... mannaggia!!! eh si ... i bancomat in Giappone non funzionano! Avete provato quelli dove c'è scritto "CIRRUS"? quelli forse i soldi li sputano!! oppure provate a prelevare con la carta di credito ...
ciao
iaia
un bacio anche da federico
Per prelevare, provate negli ATM degli uffici postali: il mio bancomat (che è del Banco Posta) riesce a funzionare solo da quelli e in certi casi solo in orari in cui in Italia è giorno...
Potete ritirare usando tranquillamente il vostro bancomat in tutti gli ATM di Citi Bank.
A Kyoto: uscita 25 della Karasuma Station (Hankyu-Kyoto sen) oppure Shijo Station della Shiei-Karasuma sen;
a Tokyo: nella centralissima Shibuya, Bunkamura dori, 200 metri dopo OIOI tenendo la sinistra, subito dopo Segafredo cafè; oppure a Ginza, la conoscono tutti.
Se percaso andate anche a Osaka: a 2 minuti dall'uscita centrale della stazione JR di Osaka, tra l'Hanshin Depato e l'Hilton, al secondo piano (il nostro primo).
Come hanno detto Stefy e Kazu uffici postali e City Bank dovrebbero funzionare. Ricordo anche un ATM nel negozio Muji vicino all'uscita centrale della stazione di Kyoto, in quello funzionava anche la carta di credito non giapponese.
OT a confronto con le risposte qui sopra (di bancomat e carte di credito giapponesi non ne so granchè, ehehe)
Cmq mi premeva dirvi che vi sto seguendo, a pezzetti, ma vi sto seguendo :D
che apprezzo molto la fluidità di scrittura di Nat e alcune foto di Francy mi piacerebbe averle in bella mostra a casa mia ;)
e che in conclusione mi aspetto grandi cose da voi: mi piace molto seguire questo viaggio in diretta attraverso i vostri commenti e mi piacerebbe ancor di più che il tutto venisse raccolto in una sorta di diario di bordo stampato, anche con qualche bel disegnino di Francy, e con un cd allegato con tutte le foto sopra (quanto meno le migliori) e una corposa appendice di bibliografia e note, ehehe
(se non si è capito non amo molto la frammentazione che una pagina web inevitabilmente genera) :D
chiedo troppo?
saluti da un vostro fan caloroso
(PS x Francy: ci siamo perso il gelato dal Fantino, causa cambiamento di programmi, ma abbiamo rimediato con una buona gelateria fiorentina, di cui però ora non ricordo più il nome)
@Iaia, Stefy, Kazu e Zazie.
Grazie! Siamo andati direttamente all'ufficio cambi della prima banca incontrata in karasuma-dori. Ma faremo tesoro dei vostri consigli per i prossimi giorni.
@ Roux
Dice la Francese che a Firenze il gelato migliore è quello di Caterina De Medici in zona Statuto (la via 'un se la riòrda)
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