domenica 18 maggio 2008

Firenze che dà

A volte la tua città ti nega, altre invece ti dà. 
Almeno per oggi, la seconda che hai detto. 
Ci poteva essere tutto per un triste epilogo della giornata. Ed invece... 

La mattinata è stata decisamente uggiosa. 
Sveglia alle 6,30 per la luce sbiadita del giorno, nemmeno quella dei bei raggi di sole che ti danno forza, ma quella lucina insipida e anche fastidiosa per chi come me è miope. Dopo la luce, la beffa. La sveglia e necessaria discesa dal letto ad un orario spaventevole, addirittura prima di quello solito da giorno di lavoro. Colpa dei genitori da accompagnare alla stazione, loro, vanno in vacanza. 
Pensi che tutto sia finito lì, che la tua mattina possa ricominciare, dal letto magari, da una passeggiata, dal giornale, ma niente. Mettici la pioggia e il sole, il sole e la pioggia alternarsi per tutta la mattina, il minimo che ne puo' venir fuori è un generale rincoglionimento che ti porti appresso tutto il giorno. 
Fosse finito! Uno dice, lo reggo ho passato di peggio... mettici anche che è domenica e c'è il tradizionale straziante saluto di ogni fine settimana. 
Una prova che toglie le forze, ogni domenica sera o giu di lì. 
Come se di forze ne avessi da vendere! ...in questa settimana di energia ne ho avuta proprio poca, e per di più da domani si riparte. 
Se non mi sono messa ad urlare è stato un miracolo. 
Lasciato Nathan alla carrozza ho ripercorso tutto il binario nove, fino alla testa, in un silenzio che riempiva me e anche tutta la stazione. 

Ripreso il motorino, più leggera sulle due ruote ma più appesantita nel cuore, ho sentito la morsa della malinconia allo stomaco stringere forte e lasciare il vuoto. La mia prima reazione è stata di pensare a riempiere lo stomaco di altro, magari tragugiando l'intero contenuto del frigo al rientro a casa... 
Poi è intervenuta la parte più salutista di me, dicendo: 
- "Uè, lascia fare il cibo, che hai digerito anche male per tutta la settimana! ...non hai nemmeno fame poi?! Distraiti in altro modo, che ne so una passeggiata... un po' di sport... così che ti aiuta anche a digerire no?!". 
Potrei riportare tutto il botta e risposta tra di me e la mia parte salutista, ma preferisco lasciarvi credere al espediente letterario...  In sostanza, ho condiviso il pensiero positivo per la salute mettendo a punto un piano B, deleterio però per il portafogli: shopping!! Non si puo' avere tutto nella vita. 
Mi fermo, mi guardo in torno, poco e nulla in questa zona da comprare. Un negozio a 99 cent. Meglio che nulla, almeno mi farò poco male. Tour veloce, soddisfazione minima. 

Riprendo il mezzo ed è qui che la città, questa spocchiosa Firenze, mi è venuta incontro. 
Via della Scala, aperta di nuovo al traffico dopo mesi di obbligo di svolta davanti alla chiesa anglicana. Le macchine sono parcheggiate sui due lati, di cui uno in divieto di sosta permanente, e stranamente fino in fondo al viale. 
Mi rendo conto che c'è un evento ed è aperto quel cancello, quello dal quale non trapela niente, quello monumentale e altero, quello che notavo sempre al mio rientro da scuola in autobus durante i 5 anni di superiori. 
Grazie Firenze, mi offri un'occasione al momento giusto: evento con possibile e poco probabile shopping, la possibilità di scoprire un tuo angolo nascosto e poco accessibili. 

Da distinguere con Palazzo Corsini che è sui lungarini vicino al Hotel Bretagna dove hanno soggiornato i genitori di Nathan! Questo però, lo scopro dal catalogo, che mi danno per 5 euro con il biglietto di ingresso. Che smacco per una che studia architettura da quasi 15 anni! Per la spesa invece, mi sarebbe potuto andare peggio, all'Ikea o in libreria avrei speso molto di più. 
Svolto il gazebo che funge da cassa e mi rendo subito conto del target dei visitatori, ceto medio alto - pseudo aristocratico si potrebbe dire - età matura avanzata. Sono giusto un pelo fuori luogo con il mio giubbotto da motorino e il mio viso slavato... ma chi se ne frega! 
Mi guardo quelle meraviglie di artigianato esposte e realizzate lì per lì, senza osare mai cercare i biglietti dei prezzi, meglio non cadere in tentazioni. Gioielli di pietre dure, cornici elaborate, incisioni a foglia di metalli, quei vecchi mestieri che ora sono diventati un lusso! 
Davanti a cappellini piumati mi lancio in apprezzamenti con una signora modello Jessica Flecher, e il proprietario ci lascia provare quelle chicche di cappellini piumati. Quando la signora si lancia in una contrattazioni per un paio di ali di piume bianche mi allontano, non vorrei lasciarmi convincere a fare il bis! Si io le ho già! Anche se da meno, anche se oramai polverose! 
E girello così, leggera e sorridente, più curiosa del luogo dove mi trovo che degli austeri standisti e dei loro acquirenti. I salute e le battute che si scambiano tra loro, tra un sorriso e l'altro confermano la mia convinzione, si raccoglie qui una Firenze dai nomi altisonanti - Biancamaria, Ginevra, Allegra, principesca-mannaggia-li-pescetti o marchese-pinco-palle - e dai possedimenti fuori urbe, fiancheggiati ormai nel XXI secolo da giapponesi e inglesi altrettanto aristocratici. 
All'interno del muro di cinta - quello che ha celato tutto questo per anni ai miei occhi indescreti che passavan di lì per andare a scuola - ci sono due ambienti murati, probabilmente limonaie o rimesse per gli attrezzi, un ampissimo giardino all'italiana con innesti di vasi di agrumi, un orto delle monache che armonizza carciofi con le rose ed uno scorcio bellissimo sulla chiesa anglicana, quella dove si è sposato David Bowie! La Villa è inaccessibile, sarà per un altro momento.

Visitare Artigiani a Palazzo può essere una bella esperienza, e lo è stato, soprattutto per me, per la giornata che poteva chiudersi in tristezza, ma soprattutto perché mi ha tolto la curiosità di guardare oltre quel cancello.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

maddai, che bell'oasi di bellezza e tranquillità. ma davvero questo paradiso si spalanca a due passi da quel girone infernale della stazione di SMN?

Stefano Santarsiere ha detto...

Ragazzi, vedo che anche voi siete di quelli che si alzano alle 6.30 pure di sabato o domenica.
Meno male. Pensavo di essere l'unico pazzo.
Bel post. Lo dico proprio 'esteticamente'.

Anonimo ha detto...

io no, Ste.
ho continuato a dormire (fa bene alla mente) ;-)

Anonimo ha detto...

sisi sta proprio dietro la stazione, da non credere... infatti per non farne godere la città lo tengono chiuso per la maggior parte dell'anno. Questa è la vera Firenze!

Grazie Ste :)

io avendo potuto avrei dormito, assaj!! anche il sabato... invece avevo ospite questa mia dolce metà che ha iniziato a falsificare l'orario per farmi scendere dal letto!
Ma ieri ho recuperato!! ehehe! sono andata a letto presto per i miei standard e stamani ero abbastanza riposata, anche se di dormire non mi stanco MAI!

Anonimo ha detto...

laFra, seguo il tuo esempio.
A leggere questo post, mi è venuta voglia di andare un po' a zonzo anche a me per Fi, che è tanto che non lo faccio, di uscire un po' dai soliti percorsi obbligati.
Domani quando esco da lavoro mi concedo un "mini-tour": Cappella Brancacci, e, in tuo onore, pure il Pontormo in Santa Felicita! Tiè! ;p

E vediamo se mi riesce anche a me di scongiurare il "triste epilogo di giornata"...(tra l'altro le ciliegie sull'albero son quasi finite! ;)

Sere

Anonimo ha detto...

Ciao Cara! certo che devi fare di tutto per scacciare la tristezza!!

...se non fosse braccata da questo lavoro nel contato e dalla pioggia che mi impedisce spostamenti in motorino, ti proporrei il giardino dei giaggioli sotto piazzale Michelangiolo (ne parlava Nelli sul blog ioamofirenze) e non l'ho mai visto! ...e magari un salto a quella superlativa chiesa che è San Miniato...
Certo che a anche la Cappella Brancacci e la splendida Santa Felicità non è male
mi proponevano un concerto per il 16 giugno, per finanziare l'illuminazione del Pontormo, vedessi come è tenuto male! ci siamo andati con i genitori di N. e non c'è nemmeno funzionante l'illuminazione a pago... s'è ingegnato un indiano con una chiavina, paghi lui e lui fa i contatti! giuro! un capolavoro del manierismo fiorentino tenuto al buio... ce la devono avere con Pontormo poro cristo! anche a San Michele a Carmignano, alla Visitazione manca l'illuminazione e lì pure la custodia, non lo rubano solo per il fatto che non entra in macchina!

Anonimo ha detto...

laFra: bello il giardino degli iris, e pure quello delle rose lì accanto! :) Io cerco di farci una capatina tutti gli anni, solo che stavolta gli iris me li son persi (il giardino ha chiuso il 20 maggio, sta aperto pochissimo, meno di un mese, giusto per la fioritura piena)...

Invece leggevo che quello delle rose quest'anno è visitabile addirittura fino alla fine di luglio (letto qui) e ci sono pure un sacco di varietà nuove di rose! ;)

ps: mica lo sapevo che quella fontana lì era del Buontalenti sai! :D

Anonimo ha detto...

lo sai che non ci sono mai stata in codesti giardini!!
però come di dicevo, confermo Opera del Buontalenti, altro genio, altra mia passione

La Fontana dello sprone, ci ho fatto anche un manifesto mai realizzato...

http://it.wikipedia.org/wiki/Fontana_dello_Sprone

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