lunedì 13 agosto 2007

Diario di viaggio: Normandia e Bretagna • Luglio 2007 (III PUNTATA)

18 luglio 2007


Svegliarci in campagna ci fa sentire realmente in ferie, una dimensione nuova che durerà un mese intero, il nostro mese insieme.
Scendiamo dalla Signora Jacquelin Leriche a far colazione. Usciamo dall’ala della fattoria riservata alle chambre d’hote, che contiene anche un museo della civiltà contadina, e ci dirigiamo verso il salone da pranzo. Qui un reperto della civiltà che fu, un grande tavolo da pranzo per famiglie numerose, le braccia dell’agricoltura. È apparecchiato per due, con croissant, café-au-lait, baguette, burro giallo e marmellata. Che buon risveglio! Dopo il lauto pasto, due parole con la Signora, che originalmente ritiene francesi, italiani e spagnoli tutti di una stessa razza, latini
(almeno per quanto riguarda la lingua. Detto per inciso, non saprei davvero quanto la gentilezza, la cordialità e il senso civico di questi normanni abbia punti in comune con molte tra le inclinazioni italiche – il commento è di Nathan)

Rimessi in strada, salutiamo Brienne-sur-Aisne e la campagna dello Champagne senza aver ceduto alla tentazione di posticipare il nostro arrivo in Normandia per le sotterranee cantine del nettare con le bollicine.
La nostra meta è Rouen, capitale della Normandia nonché città adottiva della mia Simone, la già troppo citata autrice de L’Età forte. Mi sento attratta da questa città che l’ha ospitata per anni, che l’ha vista nella pendolare dell’amore verso Berlino, Parigi o Le Havre, verso Sartre.
Per raggiungere Rouen riprendiamo l’A26 a Neufchatel-sur-aisne. Decidiamo per una sosta intermedia e scegliamo la più prossima, St. Quentin, snobbando la successiva e più famosa Amiens. St. Quentin, cittadina “minore” per la guida verde, si è rivelata una vera e propria sorpresa. Interessante fin dall’uscita dell’autostrada, che la rivela arroccata su di una collinetta, ma la sorpresa vera e propria è stata quando, emersi dal parcheggio interrato, ci siamo trovati in una spiaggia attrezzata. La centrale piazza del Hôtel de Ville in stile gothique flamboyant era allestita con sabbia, piscine, scivoli, giochi per bambini e sdraio con ombrelloni per i grandi. Una soddisfazione a vederli! Tutto attorno il mercato settimanale con banchi di frutta ed extra alimentari. Ci siamo concessi una bella passeggiata, con visita alla Basilica di St. Quentin del XIII-XV e anche al mercato. Qui abbiamo acquistato il “cestino” per il nostro pic-nic autostradale: due formette di caprino direttamente dal produttore, una baguette non complète, e deux tomates perché ci stavano bene, oltre che coca cola sostitutiva del caffè, che si ostinano a chiamare espresso ma non è. (Nota: di solito mi adatto alle abitudini locali, ho bevuto caffè austriaco lungooooolungo, quello svedese, quello turco buonissimo, ma questo lo trovo assolutamente insoddisfacente per il mio palato). Lungo il tragitto in auto, Nathan ha cercato telefonicamente un alloggio per la sera, e prevedendo di riuscire a visitare il capoluogo nel pomeriggio, abbiamo fissato ad una quindicina di chilometri ad ovest, una Chambre d’hote vicino all’Abbaye di Jumièges, una San Galgano della Senna.
Rouen si è rivelata splendida, animata di belle persone, affatto provinciali, e ricca di edifici monumentali: la cattedrale di Notre-Dame cuore della città, il rinascimentale Gros-Horloge, il fiammeggiante Palais de Justice, la chiesa abbaziale di St. Ouen, la Place del Vieu Marché, dove fu arsa viva la pulzella di Orléans, la chiesa e l’Aître di St. Maclou, la prima capolavoro gotico ma chiuso per insufficiente personale, il secondo sede dell’Accademia di Belle Arti, tanto bello da farmi tornare la voglia di andare a scuola! Bella Rouen, veramente!
Riprendiamo a sera il nostro autocammino verso le camere di campagna. Non è mai facile, i paesini dove troviamo le Chambre d’Hote sono sempre poco segnalati e le nostre mappe poco dettagliate. Stavolta la prendiamo larga, passiamo per Maromme
(Nathan: anonima e inquietante cittadina satellite di Rouen…), gemellata con il mio fiorentino comune di residenza (Nathan: capisco perché si sono gemellati…). Abbiamo anche una disavventura, mettiamo benzina con il bancomat ed invece delle 20€ spese l’sms ne riporta 100€. Speriamo di risolverlo al rientro.
Arriviamo al Relais de L’Abbaye dopo un lungo peregrinare che, per fortuna, è ancora giorno. Per forza, secondo me, qui il sole non scende mai! Jumièges è la prima tappa del percorso che faremo domani lungo la Strada delle Abbazie. La signora del Relais ci consiglia un ristorante, qui sembra non ce ne siamo molti, lungo la Senna. Il fiume qui è prossimo al suo estuario ed è grandissimo, lo si attraversa con battelli (Nathan: i bac, attrezzati per caricare le auto) e vi navigano grandi chiatte stracariche di container. Per giungere a “Le Pommeraie” (tel. 02 35379487) ci sono attimi di attrito tra me e Nath, generati dalla fame e dalle scarse indicazioni stradali, ma che sono dissolti a tavola (Nathan: non è vero, abbiamo solo ragionato pacatamente sulla strada del ristorante. Io sostenevo, sbagliando, che si doveva prendere un’altra strada per il ristorante, ma ho comunque seguito il tuo intuito e siamo arrivati a destinazione). Ci mettiamo in veranda, lungo la strada che costeggia la Senna. Romantico a prima vista, se non fosse che la strada è percorsa a velocità altissima e un po’ ci impensierisce. Ma arriva il tramonto e la poesia di una luce calda e avvolgente. Il mêtre molto gentile ci consiglia un percorso alternativo a quello che abbiamo studiato per il giorno successivo, la route des chaumières – cosa saranno ‘ste chaumiere? – oltre che consigliarci di tornare per un grande evento che coinvolge quest’ansa di una Senna, l’Armade del 2008

mappa

7 commenti:

*Pasticcina* ha detto...

Bellissimo questo vostro diario di viaggio, complimenti :-) e grazie mille per avermelo indicato!

nonsisamai ha detto...

bentornati! non ho il tempo ora di leggere tutto tutto, ma solo guardare le foto mi fa sognare, che bel viaggio!

Anonimo ha detto...

Ciao Pasticcina, benvenuta! È un piacere averti con noi :-)

Ciao Nonsisamai! ti capisco, scrivo troppo, poco web, ma mi piace un sacco appuntare i viaggi e quando parto non mi fermo più! ci saranno un sacco di altre puntate, spero che Nath si decida a darmi una mano, lui si che è bravo, conciso con le parole giuste... per ora si limita a fare i commentini... vedremo se vince la pigrizia!

buon ferragosto ad entrambe!
baci

Anonimo ha detto...

Cara Fra, io sono in partenza ma prima non posso non leggere la 3° e 4° puntata....
Che bel viaggio, e poi per come lo racconti sembra proprio di essere lì...
Buon ferragosto e a presto! Silvia :-)

Anonimo ha detto...

ciao Silvia! che bella sorpresa! e buon viaggio allora, le leggerai tutte insieme le prossime puntate, spero di essere un po' meno prolissa... divertiti divertiti divertiti!!

Baol ha detto...

letta anche la terza puntata!

Anonimo ha detto...

Baol,
sei un macina-puntate!
ma farai sempre commenti così neutrali fino alla fine?
;-)

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