venerdì 26 novembre 2010

Lungo week-end a Palermo: Cefalù

Partenza senza colazione dall'albergo per riuscire a prendere il treno regionale delle ore 9.08 per Cefalù. Tanto è l'anticipo con il quale ci siamo catapultati alla stazione che riusciamo anche a fare colazione al Bar che avevo adocchiato all'angolo della piazza verso Via Maqueda. Nathan, nonostante la sovralimentazione di questi giorni riesce a mangiare una roba esplosiva insieme al cappuccino, una sorta di cannolo fatta con la pasta del bombolone e ripieno di ricotta, esplosivo!
Quando entriamo nell'edificio della stazione la situazione è quanto mai anomala, la biglietteria è aperta, due sportelli sono animati da due figure umane oltre il parapetto, ma nessun utente, deserta. Siamo lì lì per fare il biglietto alla macchinetta automatica quando decidiamo - visto che è deserta - di andare in biglietteria, ed abbiamo la sorpresa: il treno è soppresso! Bho! Non c'è perché non c'è per come, è soppresso. Ripieghiamo sull'intercity delle 10.00 e nel frattempo riprendiamo a passeggiare per la città e lo facciamo da Via Maqueda, una animata Belleville palermitana. Ne approfittiamo per visitare la Chiesa del Gesù e la Chiesa di San Giovanni dei Teatini, una profusione di stucchi, affreschi e decori barocchi.
In un'ora di treno siamo a Cefalù, il cielo per fortuna si è aperto e nonostante sia fine ottobre ci godiamo una bella e calda giornata di fine estate. C'è addirittura qualcuno che fa il bagno!
Dalla stazione imbocchiamo Corso Ruggero con i suoi negozi di souvenir e saliamo un po', la strada si stringe piano piano fino ad aprirsi alla magnificenza della Cattedrale e della sia piazza. Un terrapieno innalza verso il cielo le due torri massicce che stringono il corpo della chiesa forato da 3 grandi aperture. Entriamo dentro e troviamo di nuovo un Cristo Pantocratore al centro dell'abside e del presbiterio. Il ciclo dei mosaici non è delle stesse dimensioni di Monreale ma è ugualmente bello e potente. Il transetto è rivestito di decori barocchi ma la navata centrale è di una bella pietra calda, lavora a blocchi grossi con una massività sobria tipica dell'architettura normanna, come la faccia del resto. Questa volta badiamo bene di non scordarci il portico, come invece è successo a Monreale. L'ingresso è a pagamento, 2,00 euro e insieme al biglietto c'è una mappa che spiega il succedersi dei capitelli. A dire il vero te lo deve proprio spiegare un foglio perché la pietra non è ben conservata ed è poco leggibile. Così come il chiostro, rimasto in piedi solo per metà. 
Adempiuti i doveri "culturali" abbiamo passeggiato lungo le strade del paese, gli sbocchi al mare, sotto un caldo sole affatto timido. 
Le offerte per il pranzo erano diverse e tutte in stile - almeno apparentemente - turistico. Abbiamo scelto quasi a caso, o meglio, abbiamo abboccato alla bacheca del Ristorante L'Antica Corte che diceva: cous cous di pesce!! ...e ci è andata di lusso! un bel piattone di antipasti e un gustoso e abbondante cous cous con crostacei, oltre ad un buon quartino di vino della casa. Tanto ero satolla che rinunciato al dolce! ...questo almeno fino a qualche minuto dopo, quando non abbiamo incotrato una gelateria con tanto di granite al gelso, come tirarsi indietro! 
La brutta sorpresa invece nuovamente al treno, soppresso anche quello del ritorno! 
Abbiamo bivaccato un po' al sole, assaporato la siesta di Cefalù con gli "indigeni" sulle panchine in Piazza Duomo e tanto per non farci mancare niente preso anche un buon caffè. Interessante sarebbe stato andare a visitare il Museo Mandralisca e conoscere l'Ignoto Marinaio di Antonello Da Messina.











 



Leggi anche il resto: Lungo week-end a Palermo
* La Vucciria, Ballarò e la Martorana
* La Cattedrale, il mercato del Capo e Teatro Massimo.
* La Zisa, il Convento dei Cappuccini e la Cattedrale di Monreale

2 commenti:

Erika ha detto...

Bella Cefalù. ci siamo stati in viaggio di nozze 36 anni fa.
Buona serata
erika

Erika ha detto...

Belli anche gli scatti, dimenticavo...
erika

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