domenica 1 agosto 2010

Amsterdam in tre giorni - 1a parte

Senza bici non sei nessuno


Amsterdam è una città complessa.
Scoperto l'acqua calda, direte voi! Sempre che qualcuno passi ancora di qua a leggere queste pagine.
Sono due settimane che scorrazziamo tra Belgio e Olanda e questa grande città è la giusta conclusione alla quantità di cose che abbiamo visto, un po' amplificate forse.

Il primo approccio è disorientante, ho avuto una certa difficoltà ad orientarmi.
Penso sia dovuto alla presenza dei canali che - diversamente da Rotterdam, Gant, Bruges o Delft - sono densamente abitati e navigati. Sono vere e proprie vie di comunicazioni paralleli alle strade carrabile, alle piste ciclabili e a qualche avanzo di marciapiede. Vie con nome, numero civico e residenze su chiatte. Sono spazi che il visitatore a piedi sente estranei perché inaccessibili, non vere e proprie barriere ma intralci. Costituiscono una fitta trama che cinge il nucleo storico medievale della città come anelli concentrici che convergono attorno al grande asse d'acqua che parte dalla Stazione Centrale. E' difficile costruirsi delle proprie mappe mentali per orientarsi in città, diventa necessario cambiare punti di riferimento. I prospetti degli edifici sui canali sono abbastanza omogenei, al primo colpo d'occhio sembrano tutti molto simili. Solo dopo un po' si percepisce la diversa età o il pregio degli edifici. Ovviamente siamo stati qui solo due giorni e mezzo quasi tre, quindi questa mia riflessione lascia il tempo che trova, è assolutamente una impressione personale senza approfondimento alcuno.
Amsterdam, per quello che ho visto, non è una città policentrica come Berlino o Tokyo, ci sono vari quartieri con formazioni e caratteri diversi, ma sono connessi con il centro, o comunque diramanti da esso. La metropolitana poi non li raggiunge tutti, c'è un ottimo sistema di autobus e tram ma è leggermente più complesso da capire per il turista frettoloso.
Insomma, ad Amsterdam se non hai la bici, e noi non l'avevamo, sei assolutamente una nullità. Ti passano accanto a sessanta all'ora suonando quei campanellini all'impazzata e non hanno assolutamente intenzione di spostarsi, sei tu - miserabile - a piedi che cedi il passo. Anche perché spesso sei nel punto sbagliato, i marciapiedi sono molto piccoli per la quantità di persone che circola in città e necessariamente metti il piedi, là dove non dovresti, sulla pista ciclabile!
...e non hanno paura nemmeno della folla. Sei in un gruppo gremito di gente davanti ad un bar o a un ponte, e pensi, ora noi siamo in maggioranza, forza pedoni, non passa nessuna bici! ed invece ecco plin plin plin, un omino che è pure dovuto scendere dalla bici per far il dosso del canale e la folla si apre come se fosse Mosè.
Di folla e turisti ce ne sono proprio tanti, ma tanti tanti, per le strade di Amsterdam che ti chiedi, ma i residenti, come fanno? C'è il canale! ^_^ Turisti in fila ai musei, nei mezzi pubblici, per strada, nei caffè. Turisti di tutti i generi, gite dell'INPS, famiglie con bambini, giovani con le occhiaie, tutti a godere di questa tollerante città.
Canali, turisti e... un persistente odore di fumo!

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