sabato 9 gennaio 2010

Sabato di cuRtura a Milano

La dieta, il trasferimento e la nuova condizione di stanziali?!
Dite la verità - oh voi lettori di questo blog in rovina, se ancora esistete?! - ci credete imbolsiti e con le ciabatte ai piedi, incancreniti davanti alla tivvù a vedere di pacchi e coscette di pollo con principi danzanti?!

EBBENE NO! MAI!
Come è vero che sono LaFrancese - alias bambina-con-la-valigia - non è bastato il maltempo preannunciato - pioggia, forse neve - e nemmeno i rincari di trenitalia, a fermare il nostro sabato di curtura a Milano!

Stamani all'alba, sul nostro prode destriero a due ruote con parafango rotto e corredo di schizzi, ci siamo recati alla SMN florence station per farci portare - dalle ormai effettive freccerosse - nell'unica vera realtà metropolitana italiana alla velocità della luce!
Davvero! ...e pensare che quando ci serviva tutte le settimane ci metteva molto di più!

Le nostre mete - oltre a qualche negozio in saldo di straforo - due mostre:
Frank O. Gehry dal 1997 alla Triennale, in scadenza domani, ne abbiamo parlato qui e Edward Hopper a Palazzo Reale, la nostra precedente segnalazione qui.

Che dire?
Primo che a Milano pioveva e noi sia sempre senza ombrello.
Entrando nello specifico...

La sede della prima mostra - parliamo del Palazzo dell'arte di Muzio - è molto bello e molto ben tenuto. L'allestimento della mostra era molto semplice, ma come lo era la mostra in sé. Conteneva i modelli delle opere di O. Gehry e qualche video. Interessante, ma in fin dei conti sono modelli di studio, semplici, spesso in cartone o plexglass, non interessanti in quanto tali.
Niente a che vedere con gli antropomorfi modelli della mostra di Calatrava del 2000. Bello il book shop e noiose le comitive che affollano l'edificio il sabato ingolfando biglietteria e guardaroba. Ma perché li portano di sabato?

La secondo mostra è superba nell'allestimento, raffinata oserei dire. Per la prima volta credo di non aver passeggiato borbottando contro la luce mal posta e i riflessi sui vetri dei quadri. Pareti in toni chiari ben armonizzati, moquette ritagliata a definire le pertinenze delle opere a parete. Possiamo dire che anche qui siamo riusciti a mandare in tilt la rete che emetteva i biglietti e a prolungare la sosta in fila, che poi è diventata fila nelle sale, comitive, comitati di audioguide ecc.
Ma, il ma peggiore, riguarda la scelta della disposizione delle opere, fatto non in ordine cronologico ma per temi: Hopper e la grafica, Hopper e i disegni preparatori, ecc.
Ci ha un po' stupito questa scelta dopo aver visto e letto uno splendido video diretto da Steve Martin che ripercorreva la vita dell'artista, dalle sue prime alle opere mature fino alla sua morte. Questo qui probabilmente, solo che qui si sente un audio e noi abbiamo letto in religioso silenzio sottotitoli che ci impedivano di vedere bene le figure. (^_^ un po' di polemichina!!)
Bene, quindi, perché il video che ripercorreva in ordine cronologico le opere e la loro evoluzione e poi la scelta di una tale disposizione? Perché? Semplice, i quadri non sarebbero bastati! La mostra è povera di opere famose dell'artista americano. Non crediate di vedere I Nottambuli, Gas o Il Cinema di New York, non li vedrete a meno che non vogliate acquistare il catalogo della mostra, che non si sa perché li contiene. Costo extra, oltre i 9,00 euro dell'ingresso, 30,00 euro, ma siete fortunati! è scontato! c'è la settimana della Skira!

...e vogliamo aggiungere qualcosa sul gastronomico? Abbiamo cercato le nostre orme e abbiamo mangiato a quella che era la Salsamenteria Verdiana, che adesso è di Parma in via San Pietro dell'Orto. Rapido, calorico e indolore. Cotechino e pure per la nostra dieta.
Non avrete mica pensato ad una dieta dimagrante?! Na! È di mantenimento della nostra abbondante e gioconda linea!

ps. Baol, scusa, non abbiamo fatto a tempo prima!



1 commento:

Baol ha detto...

Grazie per il ps :D



Vabbè, ci saranno altre occasioni ;)

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