lunedì 9 marzo 2009

Barbican

La curiosità è femmina, si dice.
Io dovevo personalmente appurare due cose sul Barbican Center prima di lasciare Londra, almeno in questa prima vacanza.

1) La lonely planet dice testualmente: "I londinesi continuano ad esprimere opinioni contrastanti sul valore architettonico di questo complesso residenziale e culturale...". Potevo io, non esprimere la mia?

2) Era in corso una mostra su Le Corbusier, dovevo appurare se era un appuntamento imprescindibile o la solita mostra sul grande architetto.

Quindi sempre l'ultimo giorno, quello della grande traversata a piedi e dei nostri malumori, ci siamo recati anche al Barbican.

© Tutti i diritti riservati sul materiale fotografico
Barbican Centre, London
Barbican Centre, London
Barbican Centre, London

Arrivati a piedi ci siamo ritrovati addosso un enorme isolato residenziale in cemento grezzo a vista. Il tipico aspetto del Brutalismo di cui parlava la guida. Ma il risultato finale è - a mio avviso - aggraziato da piante, fiori, orpelli del vivere quotidiano. Dentro la cosa è ancora più visibile. Nessun segno di degrado, anzi, tutto il contrario. La parte residenziale, almeno quella dalla quale siamo entrati noi, Defoe's building e Shakespeare's Tower sono molto signorili, nonostante le superfici ruvide e volutamente sgraziate.
Al centro di questo alveare di abitazioni di ogni forma (torri per appartamenti, case più piccole a schiera e palazzine medio alte) si trova il centro culturale con auditorium, teatro, cinema e tanto altro. Una vasca d'acqua cattura i raggi di sole e in quella giornata pre-primaverile molte persone dimostravano di godere del sole e di questo spazio.
Dentro colori arancio, che nel mio vissuto contraddistinguono gli anni 70 - e qui c'entra solo la cucina arancioncina dei miei genitori - accolgono calorosamente i fruitori anche di un solo attimo di sosta nelle predisposte poltroncine.
La mostra su Le Corbusier l'abbiamo dovuta vedere per accertarsi dei contenuti, niente esternamente lasciava comprendere il contenuto. È stata più esaustiva delle precedenti viste, ma non particolarmente entusiasmante.

Barbican Center

p.s. segnalo anche un blog che dedica un post al complesso.

7 commenti:

Nathan ha detto...

e io me la sono ciucciata, sta mostra, senza fiatare.
otto paundi a cranio per due sedie e qualche casetta di barbie ;-p

Anonimo ha detto...

provocatore!

il costo rispetto alla gratuità dei grandi musei era decisamente sproporzionato, ma era molto ben fatta, con molti quadri e disegni di pugno dello svizzero ^_^

ti devo portare ancora a vedere due grandi opere del maestro, dopo che hai visto Ronchamp! Preferisci l'Unità d'abitazione di Marsiglia, o il convento de La Tourette?

...lo se che tu vuoi andare a Chicago a vedere Wright!

Anonimo ha detto...

la prossima volta porta me
io gradirei molto di più e avresti qualcuno con cui interloquire di gusto :P


PS - la seconda foto, quella della sala da attesa col monitor gigante, come l'ho vista m'ha fatto scattare l'idea che fosse stata immaginata dopo aver letto 1984 di Orwell. Sa proprio di "Grande Fratello" o è solo una mia impressione?

Anonimo ha detto...

...non saprei, grande fratello, diciamo che ognuno si fa i fatti suoi, e non si scomodano per niente, che tu sia scalzo o con i capelli maculati... in generale, poi ci sono anche quelli che ti aiutano quando hai la mappa aperta ^_^

quindi sempre tenersi una meta di riserva, per quando ti vogliono aiutare!

Anonimo ha detto...

ripensandoci mi lascia anche immaginare a possibili ambientazioni per Fahrenheit 451 di Ray Bradbury...

avete mai avuto la sensazione di Deja vù letterario, dopo aver visitato luoghi particolari?

Anonimo ha detto...

ps. la mostra non era malaccio, c'erano molte tracce della formazione giovanile, molti modelli delle opere finite, e una cosa interessantissima sono stati due video su Chandigrad, su come gli indiani si sono strutturati sui concetti lecorbuseriani di spazio, come hanno adattato il modulor alla loro cultura. cosa che quando trattata viene liquidata troppo velocemente, come se, il dopo il suo uso anche improprio, non facesse parte dell'opera.

Anonimo ha detto...

Deja vù letterario veri e propri ancora no, ma un po' un salto nel passato sì, un salto negli anni 70... però assai decorosa, non invecchiata, forse perchè fatta con criterio?!

cosa che non sarebbe successo alla cucina in laminato dei miei genitori ^_^

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