domenica 4 maggio 2008

Della vita di coppia, di come preparare sushi ed altre sciocchezze

 Ebbene, è da qualche tempo che siamo un po' meno nomadi.

Sarà che alla lunga tutto questo vagare, girare, ciacciare, assaggiare, marciare, manifestare, incontrare, presentare... stanca, sarà che questo periodo dell'anno ci vede assorbiti da tutt'altre faccende.

Io personalmente sono stata fagocitata da un lavoro tiranno e beffardo, che è partito con toni sopiti per poi assorbirmi in ogni istante della settimana senza Nathan, e prendermi poi sempre di più, anche nei pochi momenti del nostro stare insieme, riducendomi ad una bianca larvetta da monitor di computer.
La nostra settimana di ferie - che doveva iniziare proprio ieri  - a causa di questi impicci di lavoro la faremo a casa, e detto tra noi, a me mi va un sacco bene. Sono contenta, sono stanca e sto volentieri anche tra le mie quattro mura e tra le sue due braccia.
Giusto per piangermi un po',  solo un po' addosso, vi voglio raccontare che ho passato tre settimane da paura, lavorando a ritmi cinesi, in ufficio ma anche a casa, perché non c'è peggio cosa che tenerci personalmente ad un cliente e sentirsi in dover dar la vita per la conclusione di un lavoro (questo).
Ho scoperto che alle 5 la mattina gli uccellini cinguettano come pazzi e fanno anche un gran baccano, quasi come il mio vicino che alle 3 di notte inizia a russare facendosi sentire anche al piano di sopra.

Nathan in tutto questo è stato il mio salvagente, i miei braccioli con la valvola, per non affogare nel delirio della stanchezza, nell'ubriacatura da pixel.
Lui, che ha saputo ascoltarmi nelle singhiozzanti lamentele e nei personali rimproveri, lui che con calma e serafica razionalità mi ha riportato con i ragionamenti ad una dimensione più realistica delle cose, spogliata dall'ansia da prestazione che ha manomesso, in quei giorni, anche il mio intestino.
Lui che adesso, vivendo una analoga situazione di iper-impegno, esige come ricompensa una analogo trattamento.
Assecondo commossa dunque il suo padroneggiare per casa come un pascià, chiedendo le coordinate dei suo calzini smessi, acqua fredda per dissetarsi, non rispondendo alle provocazioni dei suoi capricci da vie respiratorie intasate ma anzi cimentandomi in imprese culinarie innovative, come il sushi casalingo di cui vi riporto traccia fotografica e ricettina.

Sarà finita forse l'era dei fidanzatini giramondo, che cercano treni e b&b economici a metà strada, ma ne inizia un'altra non meno difficile e complicata, all'insegna dell'aiuto e della fiducia reciproca, con la voglia di valicare insieme le difficoltà che troviamo lungo il percorso.

Sushi gola? 


8 commenti:

Anonimo ha detto...

ma ripartiremo! appena possibile saltiamo sull'Ammiraglia sgommando incontro all'Europa

sonia ha detto...

Anche per noi ponte lungo a casa. Ah come si apprezza casa quando c'è il sole! Noi aspettiamo nuove finanze prima di intraprendere tour per il mondo!

Anonimo ha detto...

...arriverà anche il momento di muoversi, aspettiamo fiduciosi! buon lunedì!

Stefano Santarsiere ha detto...

Ragazzi, i problema ve lo risolvo IO!
Vi propongo una gita a Bologna: poco esotismo, ma almeno MOLTI tortellini.
Ciao!

nonsisamai ha detto...

impossibile, siete inarrestabili! :)

Anonimo ha detto...

@stefano
oh yess!
quando?
ma voi siete già tornati o ancora dovete partire? non mi ricordo

Anonimo ha detto...

e la valle d'aosta Ste? non interessa?

Stefano Santarsiere ha detto...

Certo che mi interessa la Val... d'Aosta. Per uno che viene dalla Val... d'Agri, è sempre bello scoprire un altro posto così.
Ciao!

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