mercoledì 10 ottobre 2012

"Dormi ora, che poi..." del sonno di genitori e bambini, la nostra esperienza.

(foto flickr)

La classica frase che si rivolge ai neo genitori: "Dormi ora, che poi..." oppure " Non dormirai più come una volta", " io dormivo come un sasso e poi mi sveglio al minimo lamento", ecc.

Devo ammettere che anche questi luoghi comuni hanno i loro fondamenti di verità, ma non vanno presi assolutamente come pronostici.
Infatti ci sono bambini che fanno tutta una tirata di sonno durante la notte appena tornati dall'ospedale a due giorni di vita - e se vi capitasse (beati-voi!) fateli dormire, non fate come dice l'ostetriche di svegliarli per nutrirli, dopo non vi dormiranno più! (così è successo a noi!) - oppure ci sono bambini che non sanno nemmeno cosa vuol dire il sonno e lo imparano solo dopo consulto psichiatrico e mandandoli all'asilo nido con tanto di certificato... sapete no? vi viene raccontato sempre le esperienze peggiori...


Noi non abbiamo risentito di mancanza di sonno almeno fino a cinque mesi della Maghetta, fino ad allora ha sempre fatto giusto una o magari due svegliatine per notte, giusto per approfittare della tetta della mamma. La sottoscritta non faceva altro (e tutt'ora lo fa) che alzarsi ancora dormiente, prendere la bimba dalla culla o dal lettino e metterla in posizione per l'allattamento distesa sul letto e lì lasciarla fino al mattino o eventualmente dopo un paio d'ore le porgevo l'altro seno.
Questo fino all'estate, quando sarà il caldo, sarà la furbizia, s'è reso necessario una maggior frequenza di attingere alla fonte del latte e allora la notte è diventata almeno per me, una intermittenza tra sonno e veglia. Poi è subentrata la stanchezza, alla lunga anche allattare stanca... e il pensiero che magari verso i nove, dieci mesi si potrebbe anche smettere quelle due ciucciate che son rimaste a compendio di una alimentazione solida e allora è il sonno del babbo che si interrompe! Visto che lui le tette non le ha, almeno non fornite, la pargola nelle sue braccia è molto più remissiva a cedere al sonno senza poppata. Ed ecco che tutta la famiglia partecipa ad happening notturni che iniziano con piccoli mugolii, raggiungo l'apice con grida disperate di pianto e poi lentamente si acquietano con tonfi sordi sulle lenzuola.
Poi miracolosamente accade una notte che l'animatrice di questi happening si scorda di svegliarsi e si desta presto, ma a mattino fatto! Un gran giorno quello, come quando uno vede la luce in fondo al tunnel e capisce che un'uscita c'è, la strada è magari ancora lunga, alla prossima curva magari non si vede più la luce, ma un'uscita c'è, è fattibile, e se non domani, presto arriverrà!


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