martedì 8 febbraio 2011

Meno impasse più impast!

È un po' che ci penso e ieri, grazie alla lettura di Scappo dalla città. Manuale pratico di Downshifting, decrescita ed autoproduzione di Grazia Cacciola, alias Erbaviola, è scattata la molla per l'attuazione.
Eh si, un passo alla volta riuscirò ad evolvere dalla teoria alla pratica...
Poi ieri l'ho anche detto, parlando di un'altra era geologica della mia vita che fu, sono riuscita a pronunciare più o meno queste parole: "continuavo a dare responsabilità ad altri e non a me, per la mia insoddisfazione, credevo che la responsabilità fosse altrui se non riuscivo a fare le cose che volevo... una volta eliminate quelle che ritenevo le cause, non riuscivo ugualmente a fare quello che mi dava soddisfazione, perché? perché ero io l'artefice del mio destino!"
Della serie: basta volerlo.



... e quindi visto che me lo sono pure detta sonoramente, non rimane che prenderne effettivamente coscienza e darsi da fare!
Come dice Grazia nel libro, non si può pensare di vincere alla lotteria per permettersi un casolare in campagna, bisogna trovare il tempo per progettare il cambiamento!
... e qui mi riattacco ai mie pensieri precedenti la lettura del libro.

Voglio capire dove va a finire il mio tempo, perché non riesco a fare le cose che mi piacerebbe fare!
Mi è tornato in mente un vecchio schemettino che adoperavo quando studiavo sul serio e non per hobby. Avevo diviso la giornata in ore, e ciascuna ora in 4 caselle che rispondevano ai quarti d'ora. Cercavo un'organizzazione preventiva e complessiva dei miei tempi e ci incastravo anche dei momenti di relax, i trasporti, l'igiene personale e poi verificavo se effettivamente riuscivo a rispettarla, se la scansione programmata rispondeva a quello che effettivamente riuscivo a fare.
Prima di tornare a questo assetto di forte disciplina, potrei vedere di analizzare meglio come impiego il tempo per evitare sprechi, visto che di ottimizzazione si parla, perché non applicarlo in prima persona con il proprio tempo? Mi rendo benissimo conto che ho bisogno di sacche di decompressione e che spesso arrivo a casa la sera totalmente rimbambita e che la via di fuga preferita, visto che non richiede la minima attenzione, è buttarsi con la testa dentro un monitor e vagare in rete e/o nei social network. Ma quanto alla fine soddisfa questo atteggiamento? ... e se invece di far questo facessi andar le mani, magari ad impastare il pane, quanto sarebbe meglio, per i miei occhi miopi ad esempio? È davvero necessario tenere sempre acceso il computer su mail e social network o leggere tutti gli aggiornamenti del proprio reader? È un esigenza di che tipo, se è solo una necessità di fare altro dal "dovuto" tanto merita che sia effettivamente quello che crea soddisfazione e non solo un stallo dei neuroni?!
Ho sempre spentolato volentieri senza pensare che potesse trattarsi di autoproduzione. Ci sono precedenti che lo dimostrano: ho sempre fatto lo yogurt, ho fatto spesso il pane, ho sempre tenuto erbe aromatiche in terrazza, ma adesso più di prima, tutto questo non è solo per "gola" ma c'è un fondamento teorico che mi spinge a ottenere delle capacità che potranno tornar utile, un domani, quando e eventualmente se, una scelta di decrescita sarà possibile.

7 commenti:

Sunil Deepak ha detto...

"perché ero io l'artefice del mio destino" - anch'io penso che tutto quello che mi succede, bello o brutto, buono o cattivo, dal mal di schiena alla gioia di leggere qualcosa di interessante, è perché l'ho voluto io, magari non consapevolmente! :-)

Ladoratrice ha detto...

Per me chiudere Facebook è stata una vera conquista, il mio tempo é ritornato "denso" :)

La Francese ha detto...

@Sunil - è tutto nelle nostro mani, o almeno la gran parte delle cose ^_^ sarà un bene?!
@ladoratrice - la via di mezzo penso, sia la strada da cercare, e tenere sempre presente le priorità

Francesca Palmas ha detto...

questo tuo post mi è piaciuto non tanto...ma tantissimo!!!
E questo libro mi attira parecchio...

Angelo ha detto...

Curioso di ascoltare (e apprendere) le vostre possibili vie alternative al tran-tran quotidiano
Io ormai sono logoro alle ossa

erbaviola ha detto...

Smettere di farsi opposizione da soli è sicuramente il passo più importante verso il cambiamento :) Ti auguro davvero "un mondo di bene" e quando ti sembrerà che remare da sola è troppo pesante, fammi un cenno che arrivo ;)

La Francese ha detto...

@erbaviola: grazie, questa sera ci voleva proprio un incoraggiamento virtuale, anche andare per il verso della corrente, a volte, è veramente complesso!

@tutti: grazie, avervi "vicino" è un grande aiuto ^_^

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