sabato 20 giugno 2009

Dalla parte del British

IO STO CON IL BRITISH MUSEUM DI LONDRA! 
Hanno salvato i fregi del Partenone più di 200 anni fa, salvandoli all'incuria e alla devastazione (era un deposito di polvere da sparo!), rendendoli fruibili A GRATIS per tutti! Modalità che abbiamo apprezzato molto nella nostra recente visita
Il British si è reso disponibile per un prestito al nuovo museo di Atene in occasione dell'inaugurazione (doveva essere per le Olimpiadi del 2004, ma accade in questi giorni!), ma è stato rifiutato con un "o per sempre o niente"
...meglio NIENTE, concordo!

The British Museum, Great Court


2 commenti:

roux65 - Angelo ha detto...

non credo che si possa liquidare così facilmente la faccenda perchè è come voler dire: avete sbagliato in passato, sbaglierete per sempre anche in futuro.
Le medaglie hanno sempre un risvolto: da un lato, se non era per gli inglesi, come per i francesi e i tedeschi, che con i loro musei hanno conservato, tutelato e permesso di studiare questi capolavori, forse oggi non avremmo mai visto un fregio del Partenone, una Nike di Samotracia, una Gioconda, una porta di Babilonia, un altare di Pergamo... ma dall'altro, questi signori hanno depredato, in nome di una presunta egemonia culturale e di potere, il depredabile con mezzi leciti e il più delle volte illeciti... e chissà quante opere sono andate perdute per sempre alla vista di noi utenti finali...

Io parto dal concetto che che queste opere sono un bene dell'umanità intera, e che come tale debba essere reso fruibile ai più ma anche calato, per quanto possibile, nel contesto di provenienza per far in modo che si abbia una visione globale di quello che è stato il nostro passato.
Atene finalmente dopo 300 anni si è attrezzata per poter ospitare degnamente i fregi e quant'altro provenga dalla sua acropoli e credo che si sia messa anche nelle condizioni di dare un degno futuro di sicurezza e conservazione a tutto ciò. E' giusto che ora si passi il testimone e probabilmente è giusto che si arrivi, in nome dell'universalità che hanno queste opere, ad una gestione condivisa dei beni sia per trasmettere un know-how che gli inglesi tanto egregiamente hanno costruito finora e sia per non perdere quel legame che ha consentito che queste opere arrivassero intatte a noi finora

laFrancese ha detto...

Più che valide e eticamente corrette le tue considerazione caro Roux/angelo. Solo che io non mi sento di fare la "corretta" su questo argomento. Penso a quello che è meglio per poter continuare a fruire di cotante bellezza!
... egoisticamente molto egoisticamente, io non mi fido di più della vecchia Inghilterra post coloniale.
Atene si sta riscattando con il museo di Tschumi, ma io ho bisogno ancora di conferma, da parte di questa giovane democrazia, che ancora attacca i cortei studenteschi per le strade.

Sono assai cauta e conservatrice su questi argomenti, oltre a voler premiare questa precoce sensibilità di conservazione che ha avuto il Regio Unito.
Già io la chiamo così, "precoce sensibilità", anche se mi rendo conto che molto spesso è bottino da saccheggio e non salvataggio di opere d'arte.
Come dire, guardo al risultato!
Mi rendo conto da sola che il mio ragionamento è assai riduttivo, ma è quello che viene dalla pancia!

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