lunedì 10 marzo 2008

La lotta ai tempi del sushi


E insomma siamo partiti. Alle 11 e 30 di sabato irrompiamo sulla piazza della stazione di Prato a cavallo della Rampante (la due ruote della Francese). Freddo freddo e freddo. Questo weekend sarà all'insegna delle sferzate gelide sul viso, del vento che mi penetra nel giubbotto e mi congela le mani. La primavera astronomica si avvicina e la Rampante calca la scena da protagonista dei nostri spostamenti sulla terra laboriosa conosciuta col nome di Piana dei capannoni. L'intercity delle 11 e 43 ci porta spediti e determinati al di là dell'Appennino.

Siamo a Bologna e siamo sereni, a dispetto del clima bagnaticcio che ci accoglie. La cena di venerdì è stata salubre e appagante. La barca di sushi del ristorante nipponico di Novoli ci ha deliziati senza appesantirci. Ci sentiamo leggeri, saturi di omega3, i neuroni pasciuti di fosforo.

Ci allontaniamo dalla stazione incontro al nostro appuntamento. Stefano e Teresa ci aspettano in piazza XX settembre, sotto la Porta di-non-so-cosa. Stefano me lo ricordavo scuro e di spalla stretta. E invece, passati alcuni mesi dall'ultimo incontro, lo trovo sbiancato, a far da pandant col cielo di questa giornata uggiosa, e il torace allargato da sudate ore di palestra (:-D non me ne volere Ste!). Lui sì che è un uomo degno di questo nome, con quel mazzetto di mimose che porge alla mia Francese. Lui e la sua signora sì che si meritano l'appellativo di ospiti perfetti, con quella trattoria in centro che hanno prenotato per il nostro pranzo bolognese.

Crescentine e chiacchiere dotte, squaqquerone e punti di vista, tortelloni e gossip letterario. Com'è bella Bologna da questo tavolaccio di locanda affollata che ci prepara al corteo per i cent'anni della Festa della Donna.

L'ammassamento è davanti al capanno 20x20 straripante di libri del terminal bus.
Rintracciamo Panz con Tino e una carovana di amici e, soprattutto, amiche bolognesi che hanno aderito all'appello. Più avanti c'è Doc con le bazze (ma che sono ste bazze poi?), dice "ho trovato una bazza e c'ho fatto una sgambata" (che avrà voluto dire?).

E il corteo si muove, il carnevale si mette in marcia e srotola la musica e le voci di donne giovani e mature. Via Indipendenza è tutta nostra, gli striscioni attraversano la strada e gli stivali mangiano l'asfalto. Se tutti quelli che ci credono potessero essere qua! Le donne sono belle, tutte belle e colorate, portano insegne che qualificano identità, cantano slogan che significano volontà. E noi camminiamo con loro, oggi siamo donne anche noi. Tino è la donna barbuta, io faccio quella pelosa, Doc è Giovanna d'Arco e Stefano fa Emily Bronte. Qui, in questa strada che sfocia su Piazza Maggiore, la Festa è tutta nostra, come nostro è l'orgoglio di queste Donne, che investe anche noi, col cuore di Donna e il cervello che rifiuta di scendere in sciopero.

Disperdersi è sempre triste, come una cucitura che si apre e lascia scoprire il vuoto nel mezzo. Ci salutiamo, ma in fondo non ci lasciamo. Siamo ancora qui, tutti insieme, il nostro sangue che corre in forma di bit nel sottosuolo delle nostre città, lungo i cavi di una rete che non ci permetterà di sentirci soli.

Noi ci siamo. A Prato, ma anche a Bologna, siamo a Torino e Roma. Lo penso mentre la Francese accelera sulle strade che corrono lungo il Bisenzio. La notte è fredda in questa terra di lavoro tra Prato e Firenze. E il mio giubbotto non basta. Il sushi non basta, con quelle avare calorie. Non bastano le crescentine e lo squaqquerone.

Molto di più servono le parole e le canzoni, la presenza in carne e quella del pensiero. Servono i sorrisi per arrivare a capirsi.

Serve non rinunciare, ma esserci.
L'8 marzo, il 13 aprile e ancora più in là.


bologna • manifestazione 8 marzo 08

10 commenti:

La Francese ha detto...

Eccome se ci saremo e ancora, e ancora e ancora...
:-)

(se poi uniamo l'utile al gastronomico...)

Stefano Santarsiere ha detto...

Oppure, potremmo unire l'utile all'Astronomico - rivedendoci a breve per festeggiare l'arrivo della primavera.

Anonimo ha detto...

oh, yes! hai in mente un luogo e una data?

Stefano Santarsiere ha detto...

Bologna. Metà maggio.
Insomma, quasi a festeggiare l'estate.

Anonimo ha detto...

belline le foto!!
a maggio, di nuovo a bulagna!

La Francese ha detto...

a bulagnaaa!! a bulagnaa!! w letigelleecrescentine!

Anonimo ha detto...

- roba da pazzi! ...si continua a morire per aborti clandestini!

- si, ma stavolta sono i ginecologi suicidi per averlo praticato...

vedi:
http://www.repubblica.it/2008/03/sezioni/cronaca/ginecologo-suicida/ginecologo-
suicida/ginecologo-suicida.html

Anonimo ha detto...

Il paragone con Giovanna d'Arco è uno dei più belli che mi abbiano mai fatto.
Davvero.
Grazie di cuore; mi sono quasi commosso.

Le bazze sono le dritte, i ganci (in anconetano), le serendipità (tanto per fare i wannabe colti).

Ma le bazze, credo, sono anche le conoscenze che rendono possibili le bazze stesse medesime.
(DI che figura retorica si tratta? una metonimia?)

Nel caso in questione, avevo incrociato fortunosamente una tipa della Radio che avevo conosciuto a una festa (quella appunto della Radio), la quale era venuta casualmente a sapere che mi sono incastrato con Lost, e visto che sta traslocando ha deciso di regalarmi tutta la terza serie ...

La sgambata non ricordo..

Anonimo ha detto...

Doc,
:-) la sgambata potrebbe essere un'aggiunta della mia memoria fallace

Maurizio Cecconi ha detto...

Una mattina di neve bianca a Montecauto Ragazza, Grizzana Morandi ;-)

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