giovedì 7 febbraio 2008

Come canta il mio WC!


Per giorni e settimane. Quel gorgheggiare profondo dietro la doppia porta del bagno. Il suono sordo e insistente che inibiva la mia capacità di saper decidere: lasciare che il rumore luciferino mi perforasse l’anima o chiudere la valvola della vasca di carico del wc lavando a secchiate il prodotto delle mie viscere?

L’idraulico temporeggiava senza dare segni di un prossimo intervento e le mie mani alzavano il coperchio della vaschetta e andavano a smontare sifone, galleggiante e tubo di carico, sezione per sezione. E soffiare dentro i tubi per eliminare possibili ostacoli, controllare e ricontrollare guarnizioni, svitare e avvitare febbrilmente.
E poi rimontare tutto in bell’ordine, riaprire la valvola di carico e aspettare.
Ancora quel suono sordo, il rivolo che scendeva nella tazza e impediva al galleggiante di raggiungere la quota di stop, lasciando agire l'insopportabile getto di carico a tempo indeterminato.

Allora ho chiuso la valvola, messo un secchio sotto per raccogliere la goccia, che a forza di apri e chiudi, anche quella ha iniziato perdere, una sfinente goccia cinese che ti penetra nel cervello.
E poi riempire il secchio nel lavandino e vuotarlo nella tazza del wc dopo l’uso. Dopo ogni uso.

E se non fosse stato per la presenza della mia Francese, che in quei giorni aveva portato le sue operose membra in questo mio eremo di montagna, avrei usato il lavandino, lasciando che l’acqua corrente portasse con sé ogni residuo organico del mio corpo.

La Francese, fortuna che ho potuto contare sul conforto delle sue parole, nel momento preciso in cui, durante l’ennesima missione delle mie mani dentro i segreti di quella vaschetta infernale, i due pezzi che sostengono la leva che solleva il sifone si sono sinistramente spezzati, aggiungendo disperazione allo sconforto.

La Francese, a cui ho rivolto quella domanda, la sera successiva, con il tubetto dell’attack in una mano e il coperchio della vaschetta nell’altra. Misurando su di lei lo sconforto di quella defaillance dello sciacquone, ho sentito i polsi tremare mentre lasciavo scendere una bava di colla sulla plastica e la voce diceva: mi vuoi bene lo stesso anche se mi si è rotto il cesso?

E finalmente.
Ieri sera all’ora del desinare si è presentato alla mia porta. Quel viso chiaro di ragazzo delle valli, i capelli biondi e corti, quel parallelepipedo inscatolato che teneva sotto il braccio. L’ho osservato mentre estraeva la vaschetta nuova fiammante, seguito i movimenti delle sue braccia che avvitavano tubi nuovi e cromati. L’ho guardato mentre apriva le valvole generali che danno acqua a tutta la casa. E ho urlato di gioia quando il getto dell’acqua che irrompe nel wc ha posto fine alla mia pena.

Un gran caffé per lui, e tutti i cantucci alla cioccolata della Francese ormai lontana a suggellare il successo del suo lavoro.

Peccato mia Francese, che non sei qui a scaricare con me i rifiuti del tuo metabolismo e ad osservare con occhi di bambino la forza dell’acqua che se li porta via. Ho messo un porta riviste sul davanzale del bagno. Da quella finestra il panorama sul Gran Combin la mattina mi aiuta a rilassarmi.
Il post è finito. Corro a liberarmi della pesantezza di questa giornata e ad incantarmi davanti alla potenza del mio nuovo sciacquone.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma amore mio, che poesia! è proprio vero, dai diamanti non cresce niente, ma dalla mer.. ihihi
bacio amore mio buona notte!

Baol ha detto...

Come dice lafrancese "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior"...si vede che scrivi gialli, c'è suspance nel racconto, fino all'ultimo non sai se la situazione si risolverà o se sarai costretto ad andare per boschi... ;)

Buon weekend

Anonimo ha detto...

grande francese che hai fatto il banner!!! grande, grande, grande.
ora lo copio e lo inserisco nel mio blog!!
oggi sono di corsa di brutto, ho letto e mi sembra un'ottima idea quella di farci notare in qualche modo...

potremmo pensare anche a una spillina di quelle stile anni ottanta...

ti scrivo poi personalmente
ciao
f.

Sara ha detto...

Ciao! Ho aggiunto l'immagine ma per motivi di dimensione l'ho messa in altro modo che le rende meno giustizia... se ti va di guardarci...
Grazie davvero comunque, anche per la rapidità!
Sara

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