
Ci salutiamo, l’appuntamento è da lì a due ore per il pranzo, dove conoscerò anche il Sig. Zucherman, il padre di Nath. La poderosa ci aspetta diligente fuori dalla porta per portarci nel centro di Aosta, dove andremo in biblioteca a vedere il sofisticato servizio della Regione Autonoma. Vagoliamo un po’ per i margini della città alla ricerca di un parcheggio aggratisse, non perché il mio Amore sia parsimonioso, no no, ma per vedere l’autolavaggio dove ha guadagnato i suoi primi spiccioli lavorando d’estate dopo la scuola. Il cielo è blu e la luce è acuta e tagliente come solo tra i monti lo sa essere. Avrei bisogno di occhiali da sole graduati, non c’è che dire. Costeggiamo le mura romane del castro di Augusta Praetoria e intravediamo l’edificio della Biblioteca, concepito ad hoc prima del 2000. Usciere all’ingresso, sbarre antitaccheggio, colori caldi nell’arredo che sanno di miele, moquette ovattante in terra. Ci lasciamo alle spalle il grande banco delle bibliotecarie/receptionist e ci rechiamo verso i libri stesi delle novità. Sembra di essere in una libreria. Nuovi di pacca e rivestiti, le ultime uscite, sono lì, disponibili a golosi lettori di fresche sfornate editoriali. Roba che nella mia biblioteca di paese, Paese da più di 40.000 abitanti, più di Aosta, te la sogni!! Oltre il vano di accoglienza scaffali e cataloghi, cataloghi e tavoli di lettura, tavoli di lettura e ancora scaffali. Saliamo, secondo piano, idem. Terzo piano, emeroteca, quotidiani e riviste, tante riviste, turismo, uncinetto, letteratura, fotografia e chi più ne ha più ne metta. Nathan insiste perché non mi fermi nemmeno a leggere il giornale, promette di comprarmelo pur di tirarmi via da lì. Infiliamo di lato, cd in prestito, postazioni di ascolto. Mi dice che posso scegliere un cd. Razzolo. Ma dove sta la J? Trovo Keith Jarret, cd doppio mai visto, vedremo. Ancora avanti, non è finita ancora? Na na. Video e dvd, tanti, postazioni di visione, schermi piatti con cuffia. Sezione per il prestito e novità subito post-prima visione solo in consultazione. Stordita, seguo Nath ancora per altre scale, la sala consultazione, dove lui andava a studiare. Me lo vedo qui, quasi 10 anni fa, contro il muro a studiare silenzioso.
Al banco la signorina ci aveva preparato i libri: Quando Lucy era buona, Rizzoli, 1970 e niente popo di meno che Addio, Columbus e cinque racconti Bompiani 1960 (il primo libro del mio autore preferito da riconsegnare 23 luglio)! Un lettore attento di Philip Roth sa che questi libri esistono, che sono stati tradotti in italiano appena usciti negli anni '60, sulla scia dell’immediato successo da semita antisemita di Roth, ma sa anche che sono irrintracciabili.
(Appello ad Einaudi, attuale editore italiano di Roth: ma cosa diamine aspettare a ristamparli? A comprare i diritti e riproporli? Io ve ne comprerei di sicuro diverse copie, li regalo pure, se volete! – Insomma, un bottino sorprendente, che mi emoziona tanto da saltellare contenta per la strada di Aosta alla ricerca di frutta e giornale da portare a casa).
Riponiamo i libri e ci prepariamo per pranzo, l’occasione del mio incontro con il Signor Zuckerman, i tratti del figlio su una faccia accogliente. Inizia qui la maratona mangereccia di questo week end. La madre di Nath ci aveva preparato un pranzetto niente male, antipasto piemontese con la giardiniera che adoro e che avevo già potuto apprezzare nei vasetti trafugati verso sud, i tomini con bagnetto verde – si dice così Nath? – maccheroni al pomodoro e arrosto con patate! Quante sono diverse e simili le gastronomie italiane!
5 commenti:
quindi a parte l'imbarazzo iniziale è andato tutto bene???
sisi!! è andato tutto bene!!
:-)
E' molto emozionante il tuo post Fra e anche le foto sono molto belle: ma chi è dei due il fotografo??
Aspettiamo il resto... ;-)
Silvia
ioooooo! sono io che faccio le foto! Nath si mette in posa! (scimmia!)
cara francese, ti ho nominata nel mio ultimo post ma don't worry non è una catena..buona serata...!!!!
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