Un uomo, una donna e un letto. Tre ingredienti fondamentali per la preparazione di un piatto che va consumato caldo, anzi caldissimo. Tre elementi sostituibili, nel corso del tempo. Si cambia uomo, si sceglie un’altra donna, si prova un nuovo letto. E la preparazione va reinterpretata, a volte reinventata; la pietanza sarà più o meno speziata, più o meno saporita.
Il nostro primo letto è stata l’email, troppo stretta la banda per sdraiarsi in chat. La Francese è arrivata a sfiorarmi il plesso solare con mani fatte di aggettivi, mi ha accarezzato la guancia con gli avverbi, ha potuto abbracciarmi usando verbi a cui mi sono abbandonato. Io ho posato le mie labbra sui suoi occhi, la prima notte in quel letto di bit, ho passato le dita nei suoi capelli, ho inseguito, con i polpastrelli, le linee del collo. Abbiamo scoperto la forza delle parole sullo schermo, abbiamo provato che scriversi “ti abbraccio forte, ti avvolgo le braccia intorno alla vita, le mie labbra ti scivolano sul collo” aveva l’effetto di un contatto reale, di pelle sulla pelle, di odori che si mescolano: 500 km di distanza d’incanto azzerati da una combinazione di lettere. E nessuna importanza aveva sapere che le sue braccia mi avevano stretto la sera e io le accoglievo solo la mattina grazie al gesto banale di accendere il computer.
E finalmente c’è stata Levanto, i primi sguardi, le nostre parole nell’aria, le mani che s’incontrano e i baci consumati ad ogni angolo di strada, sulla spiaggia, sul lungo molo in faccia alla luna piena.
E la nostra rotta, in direzione di altri letti, è stata tracciata.
Ci siamo rotolati in letti liguri, dormito in letti lombardi, fatto l’amore sopra quelli piemontesi e abbiamo letto (a letto), Roth Tondelli Longo Culicchia, nel letto di casa tua, e fatto l’amore, at home, dormito dentro un abbraccio, discusso e forse litigato, abbiamo riso e consumato olii sulla pelle.
E una volta, solo una volta, io ho pianto.
E tu mi hai capito, amore mio.
Il nostro primo letto è stata l’email, troppo stretta la banda per sdraiarsi in chat. La Francese è arrivata a sfiorarmi il plesso solare con mani fatte di aggettivi, mi ha accarezzato la guancia con gli avverbi, ha potuto abbracciarmi usando verbi a cui mi sono abbandonato. Io ho posato le mie labbra sui suoi occhi, la prima notte in quel letto di bit, ho passato le dita nei suoi capelli, ho inseguito, con i polpastrelli, le linee del collo. Abbiamo scoperto la forza delle parole sullo schermo, abbiamo provato che scriversi “ti abbraccio forte, ti avvolgo le braccia intorno alla vita, le mie labbra ti scivolano sul collo” aveva l’effetto di un contatto reale, di pelle sulla pelle, di odori che si mescolano: 500 km di distanza d’incanto azzerati da una combinazione di lettere. E nessuna importanza aveva sapere che le sue braccia mi avevano stretto la sera e io le accoglievo solo la mattina grazie al gesto banale di accendere il computer.
E finalmente c’è stata Levanto, i primi sguardi, le nostre parole nell’aria, le mani che s’incontrano e i baci consumati ad ogni angolo di strada, sulla spiaggia, sul lungo molo in faccia alla luna piena.
E la nostra rotta, in direzione di altri letti, è stata tracciata.
Ci siamo rotolati in letti liguri, dormito in letti lombardi, fatto l’amore sopra quelli piemontesi e abbiamo letto (a letto), Roth Tondelli Longo Culicchia, nel letto di casa tua, e fatto l’amore, at home, dormito dentro un abbraccio, discusso e forse litigato, abbiamo riso e consumato olii sulla pelle.
E una volta, solo una volta, io ho pianto.
E tu mi hai capito, amore mio.
6 commenti:
...cuore mio che sorpresa!
ti voglio bene amore, ed oggi è già giovedì! pipipi!
non so che dire...continuo ad'incantarmi' di fronte a cio' che scrivete .. e' bellissimo captare l''amore tra le vostre parole... :)
ecco "letto" è la parola chiave di un rapporto di coppia...
amarsi è sempre bello, ovunque..ma il letto presupponde una certa tranquillità e stabilità del rapporto..
ma quando venite a sperimentare letti emiliani? anche qui ci sono posti comodi dove amarsi ai bordi di colline dolci, mentre la nebbia finisce dove inizia l'appennino... e ci sono i colori caldi del medioevo...
bellissime le cose che scrivete; un vero viaggio con voi....
Panzallaria
cara Panzallaria,
saremo in Romagna, prossimamente, spero che questo non risvegli in te una risentita reazione campanilistica. Siamo affamati di suggerimenti... e anche i letti emiliani, dopo le tue suggestioni, hanno i giorni contati...
che forza!
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